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La luce è spenta ma la palla vola lontano

La luce è spenta ma la palla vola lontano

Ad Alghero esordio assoluto dei Thurpos Cagliari nel campionato di baseball per non vedenti

20 aprile 2018
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ALGHERO. La Riviera del Corallo ha ospitato l’esordio assoluto della neo nata Thurpos Cagliari nel campionato di baseball per non vedenti AIBXC. È la seconda squadra sarda, insieme al Tigers Cagliari, a partecipare al torneo. La città di Alghero ha risposto con entusiasmo ad una disciplina ancora poco conosciuta in Sardegna. Il Baseball per ciechi si gioca in un normale campo da baseball riadattato con una zona interna composta da quattro basi e di una zona esterna dove si schiera la difesa.

All’interno del campo sono presenti dei supporti sonori e degli assistenti vedenti che indicano la posizione esatta delle basi agli atleti ciechi. Come attrezzatura si utilizza una normale mazza di metallo, una regolamentare pallina al cui interno sono inseriti dei sonagli per fare in modo che gli atleti ciechi possano udire e quindi capire la posizione della palla. Poi si usa un normalissimo guanto da baseball, utilizzato dai giocatori per raccogliere la pallina sonora e delle palette di legno, utili agli assistenti di seconda e terza base per indicare agli atleti in corsa l’esatta posizione della base. «Uno sport che sta progredendo anno dopo anno» ha evidenziato il presidente della Thurpos, Giuseppe Tocco. Nei giorni scorsi i Thurpos Cagliari, sul diamante della Tigri Baseball di Alghero, hanno ospitato i campioni d’italia in carica del Patrini Malnate. A raccontare il progetto è proprio il presidente dei Thurpos, Giuseppe Tocco.

«Il progetto nasce grazie ad un gruppo di cinque amici, accomunati dalla passione per il baseball, tutti provenienti dalla Tigers di Cagliari. La Thurpos è stata fondata undici mesi fa e deve il suo nome a Sos Thurpos (tradotto dal barbaricino significa ciechi, orbi) maschera tipica di Orotelli. Sono stati mesi di riunioni, lavoro e preparativi in attesa del debutto che è avvenuto domenica scorsa».

Che debutto è stato?

«Aldilà del risultato finale, 3-11 per gli ospiti, quello che conta è il messaggio che vogliamo lanciare. Negli spogliatoi ho detto alla squadra che questa gara contro il Varese rappresentava il premio di mesi di tanto lavoro. Noi non abbiamo ambizioni da scudetto se non quello di divertirci, lavorando con serietà come fatto sinora. Certo non vorrei arrivare ultimo. Mi accontenterei anche di un ottavo posto. Per essere la nostra prima stagione, sarebbe un grande risultato. La competizione, anche in questo torneo tra ciechi, sta creando dissapori, rancori tra persone. Da noi della Thurpos questo non dovrà accadere mai. Preferisco perdere in allegria che vincere col malumore».

Come vengono reclutati i giocatori?

«Ci conosciamo un po’ tutti anche perché abbiamo frequentato le stesse scuole, poi facciamo parte della stessa associazioni. La rosa dei giocatori è mista. La maggior parte sono uomini, con l’inserimento di qualche donna e la fascia d’età può partire dai 12 anni in su. Da noi, per esempio, ci sono i giocatori più anziani del torneo. Giorgio Lai, 64 anni, e Gianvincenzo Serra di 62».

Come riuscite a sostenere le spese per un campionato impegnativo come questo?

«Oltre l’impegno dei nostri dirigenti, dobbiamo ringraziare i Lyons di Cagliari e Oristano, la Pro Loco di Orotelli che ci ha omaggiato della nostra primissima divisa da gioco ufficiale e il CTM di Cagliari per la seconda divisa. La scelta di giocare la prima in casa ad Alghero? La città ci ha accolti alla grande, con entusiasmo e sabato scorso sono venute tante persone. Poi devo dire che la Thurpos, nonostante porti il nome di Cagliari per una questione legale, è la squadra di tutta la Sardegna. Dopo Alghero cercheremo di giocare le gare casalinghe su campi diversi per far sì che più persone possano conoscere la nostra realtà. I giocatori sono tutti della provincia di Cagliari. Ci alleniamo a Cagliari nel campo dell’Accademia Rugby, però nel capoluogo sardo non esiste un diamante, mentre, per esempio ad Alghero ce ne sono due. Un campo vicino potrebbe essere quello di Iglesias, ma non si può giocare perché l’amministrazione comunale deve bandire la gara per darlo in gestione».

Il prossimo impegno vede i Thurpos impegnata a Milano, domenica contro i Lampi.

Nicola Nieddu

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