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Capitan Usai e un Latte poco Dolce

Capitan Usai e un Latte poco Dolce

L’attaccante racconta l’imprevista sconfitta di Anzio: «Ho sbagliato un rigore e ci siamo disuniti» 

24 aprile 2018
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SASSARI. Protagonista nel bene, col gol del vantaggio segnato in avvio di gara, e nel male con l'errore dal dischetto che non ha consentito di ripassare avanti dopo il pari degli avversari. Andrea Usai tra luci e ombre nella partita chiusa dal Latte Dolce con una dolorosa sconfitta sul campo del fanalino di coda Anzio. E adesso, quando mancano solo due partite al termine, la squadra sassarese staziona al limite del pericolo, tra speranza e apprensione. La soglia dei playout è a un passo, dopo che i 90' definiti dal tecnico Paba "match-point per la salvezza anticipata", sono finiti in malo modo dopo aver seminato illusioni di un risultato importante. «Ancora una volta ci siamo complicati la vita, con una prova che ha rispecchiato in pieno la nostra annata. L'abbiamo interpretata con la dovuta concentrazione – racconta l'attaccante – fino a un certo punto poi, non so bene perchè, tutto è girato male. Da un insieme di episodi negativi (il rigore fallito, un gol a nostro parere regolare annullato e il 2-1 dei laziali) è derivato un blackout da cui non siamo riusciti a venir fuori. Ci siamo disuniti, subendo il "mestiere" dei padroni di casa e mancando di personalità e lucidità. Abbiamo confermato di soffrire contro le ultime mentre contro le migliori della classifica facciamo bene. Questo ci fa ben sperare per la prossima gara, che giocheremo in casa contro il Trastevere quarto in classifica. Superfluo sottolineare che dovremo vincere, altrimenti rischiamo di trasformare la trasferta dell'ultima giornata, a Lanusei, in uno spareggio per evitare gli spareggi-salvezza».

Otto reti, titolare inamovibile e imprescindibile, fascia di capitano e figura-chiave nello spogliatoio biancoceleste come in campo, non male per un giocatore di 34 anni che undici mesi fa dichiarava di voler lasciare, per incombenti impegni di lavoro e di famiglia che sempre più difficilmente si conciliano con una realtà importante come la serie D. Andrea Usai è tornato sui suoi passi con l'intento di dare un contributo part-time in una stagione più ambiziosa del solito, invece è stata tutta un'altra storia, che a 180' dalla fine non ha ancora scritto il suo finale. Così ricorda il tiro dagli 11 metri che ha cambiato le sorti dell'ultimo confronto: «Se avessi segnato oggi staremmo parlando di una salvezza già acquisita, invece quell'errore ha cambiato gli equilibri della partita e del nostro finale di stagione. Com'è andata? Più errore mio che merito del portiere, non sono stato deciso nel calciare e il tiro è stato debole e poco preciso. Mi prendo ogni responsabilità come la squadra si assume le sue, come spesso succede ci siamo abbassati troppo – prosegue con rammarico Usai – e spaventati, mancando l'occasione di portare a casa punti preziosi, se non decisivi. Ora dovremo essere determinatissimi e battere il Trastevere manenendo la calma. Altrimenti sarà dura». Rivolgendo una sguardo verso il basso, «complimenti alla Nuorese, che ci sta provando con tutto il cuore anche se i playout ormai sembrano certi. Idem per il Lanusei, che ci riceverà all'ultimo turno e speriamo che non sia davvero un super scontro diretto. Perdendo domenica purtroppo abbiamo rianimato l'Anzio e inguaiato il Tortolì, anche questo ci dispiace. L'abbiamo fatta grossa».

Sandra Usai



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