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La Dinamo ora deve tirare fuori tutto

di Andrea Sini
La Dinamo ora deve tirare fuori tutto

Giochi ancora aperti a tre giornate dalla fine, con sette squadre in lizza per gli ultimi 3 posti disponibili racchiuse in 4 punti

25 aprile 2018
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SASSARI. Adesso sì, sono tre finali vere, senza alcuna possibilità d’appello. La Dinamo non è ancora fuori dalla corsa per i playoff, ma con la stagione regolare ormai agli sgoccioli, servirà davvero un’impresa: con tre gare ancora da giocare, la classifica dice che i sassaresi di Zare Markovski si trovano ad appena 2 punti dalla zona che garantisce un viaggio (quanto lungo, eventualmente si vedrà) sul treno che ha come ultima fermata il titolo tricolore. Il fatto però è che il calendario pone Bamforth e compagni di fronte a una doppia trasferta da incubo, prima della chiusura di mercoledì 9 maggio al palazzetto contro la quasi retrocessa Pesaro. Domenica si vola ad Avellino, contro la terza forza del campionato, la settimana successiva a Trento, contro un gruppo in forma smagliante, capace di vincere 8 delle ultime 10 gare. Due vittorie potrebbero non bastare, quindi è obbligatorio provare subito a fare il colpaccio in Irpinia.

Dieci anni di playoff. Per la Dinamo restare fuori dai playoff non sarebbe in termini assoluti un dramma, ma sicuramente chiudere la stagione il 9 maggio rappresenterebbe un piccolo grande shock, non solo perché a livello sportivo quest’anno sono stati sinora falliti tutti gli obiettivi, ma anche perché il pubblico di Sassari è abituato particolarmente bene: la Dinamo partecipa infatti ai playoff ininterrottamente dal 2008. Tre edizioni in Legadue (un’eliminazione in semifinale, una in finale e il trionfo del 2010), sette nella massima serie, con quattro eliminazioni ai quarti di finale, due semifinali e la vittoria dello scudetto nel 2015.

La situazione. Dopo 27 giornate di regular season le squadre che hanno già staccato il biglietto per la seconda fase sono quattro: le capolista Venezia e Milano (42 punti), Brescia (38) e Avellino (36). Trento, quinta in classifica a quota 32, non ha ancora la certezza matematica ma è virtualmente qualificata, perché la nona e la decima in classifica (Cremona e Sassari) distano 6 punti. Per quanto riguarda la parte bassa della classifica, Pistoia (tredicesima con 18 punti) è già salva ma non può più sperare di raggiungere i playoff.

La volata. Escluse le prime cinque in classifica, sono dunque 7 le squadre – racchiuse in uno spazio di appena 4 punti – che si contenderanno gli ultimi 3 posti rimasti da assegnare. Si tratta di Varese, Cantù e Virtus Bologna (28 punti, oggi sarebbero qualificate), Dinamo Sassari e Cremona (26) e la coppia Torino-Reggio Emilia, che con 24 punti ha ancora qualche flebile speranza di farcela.

Incroci pericolosi. Calendario alla mano, sulla carta il compito più semplice è senza dubbio quello della Red October Cantù, che oltre a partire da una posizione priviliegiata, dovrà affrontare Reggio Emilia in casa, Capo d’Orlando (comunque ancora non salva) in trasferta, e infine una Happy Casa Brindisi che non ha più nulla da chiedere al campionato. Sono ancora tanti gli scontri diretti in programma: Varese, la squadra più in forma della serie A, con 10 vittorie nelle ultime 12 partite, deve ancora ospitare Cremona e recarsi a Torino. La Virtus Bologna, dopo la trasferta di Pistoia, sfiderà Avellino in casa e Reggio Emilia in trasferta. Cremona ha un solo scontro diretto (a Varese) ma deve ospitare Brescia e Capo d’Orlando. Torino, reduce invece da 8 ko di file (10 nelle ultime 12 gare) può riaprire i giochi domenica contro Trento per poi andare a Brescia e chiudere in casa con Varese. Reggio Emilia, infine, dopo aver fatto visita a Cantù andrà a Brindisi, per poi chiudere nel derby emiliano. La volata è lanciata, ogni errore si paga doppio.

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