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Alla Dinamo servono ancora due miracoli

Andrea Sini
Alla Dinamo servono ancora due miracoli

Basket, la vittoria di Avellino è stata vitale ma la classifica è rimasta invariata: ora bisogna battere Trento e Pesaro

01 maggio 2018
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INVIATO AD AVELLINO. Ha strappato con i denti la quattordicesima vittoria, ma ancora non basta: è fondamentale prendersi la quindicesima e forse anche la sedicesima. La Dinamo è viva e pienamente in corsa per i playoff, ma il tempo stringe e, parafrasando coach Markovski, “l’oggi domani sarà ieri”. Significa che chi si ferma è perduto.

Il grande ingorgo. L’oggi è una bella vittoria ottenuta in casa della Sidigas Avellino, quarta forza del campionato (terza a livello di budget) che tiene vive le speranze dei sassaresi di rientrare tra le prime 8 della serie A, ma che al momento è soltanto una base: la classifica infatti dice che il Banco di Sardegna in questo momento è nono con 28 punti, a braccetto con la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti. La zona playoff si trova 2 punti più in su, con il trio formato da Openjobmetis Varese, Red October Cantù e Virtus Segafredo Bologna a quota 30. È su queste squadre che i ragazzi di Markovski dovranno fare la loro corsa, confidando in qualche risultato favorevole dagli altri campi (che ultimamente non è praticamente mai arrivato) ma soprattutto sulle proprie forze.

Due vittorie all’alba. Se la Dinamo vincerà le ultime due gare della stagione regolare, domenica a Trento e mercoledì prossimo in casa con Pesaro, avrà ottime probabilità di staccare un biglietto per la seconda fase. Con una sola vittoria, calendario alla mano, le possibilità si riducono però enormemente e si avvicinano allo zero.

Serviranno due imprese, dunque, soprattutto servirà una prova perfetta ai piedi delle Dolomiti: Trento viene infatti da 6 successi di fila, con un’impressionante progressione fatta di 10 vittorie nelle ultime 11 partite giocate. Solo due squadre nel girone di ritorno sono state capaci di tenere il passo della squadra di coach Buscaglia: la capolista Venezia, con 11 vittorie nelle ultime 12 gare, e la rivelazione Openjobmetis Varese, che ha una serie aperta di 7 vittorie e un ruolino di 11 vittorie e 2 sconfitte da metà stagione in poi.

E non sarà facile neppure spuntarla contro Pesaro, data per condannata sino a due giorni fa e invece capace di sbancare il Forum di Assago: ma Monaldi e compagni non sono ancora salvi e dunque, per evitare scherzi da Capo d’Orlando, proveranno a fare punti anche a Sassari.

Eliminazioni eccellenti. Per quanto riguarda le avversarie dirette della Dinamo, con Trento già matematicamente qualificata e a caccia di un posto tra le prime quattro, dalla lista delle pretendenti ai playoff sono già state depennate due squadre di prima fascia: la Grissin Bon Reggio Emilia, che con il ko in casa di Cantù ha alzato bandiera bianca dopo 5 partecipazioni consecutive ai playoff e due finali scudetto giocate. L’altro top team già matematicamente fuori è la Fiat Torino di coach Galbiati, che dopo aver vinto la Coppa Italia a Firenze è precipitata perdendo 8 gare consecutive.

Sfide incrociate. Tra le quattro squadre che, insieme alla Dinamo si contendono gli ultimi tre posti della griglia, quella che sulla carta ha il calendario più facile è probabilmente Cantù (1-1 negli scontri diretti con la Dinamo e -8 nella differenza canestri), che andrà prima in casa di una Capo d’Orlando con l’acqua alla gola per poi chiudere al PalaDesio con la già salva Brindisi. Varese (1-1 con la Dinamo e -17) affronterà prima lo scontro diretto contro una Cremona decisamente in palla (la vittoria di sabato contro Brescia ha rimesso in pista Meo Sacchetti e i cugini Diener), poi farà visita alla Fiat Torino, in piena crisi – come detto – già fuori dalla corsa playoff. La Virtus Bologna (1-1 e +11 col Banco) incontrerà prima un’Avellino in crisi d’identità e reduce dalla finale di Europe Cup, che comunque vada avrà ripercussioni a livello fisico e mentale sugli irpini. Infine la Vanoli Cremona (1-1 e -1 nei confronti dei sassaresi): prima, come detto, affronterà il derby con Varese, poi la chiusura al PalaRadi contro Capo d’Orlando.

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