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Il destino della Dinamo è nelle mani di Brindisi

di Andrea Sini
Il destino della Dinamo è nelle mani di Brindisi

Basket, le speranze dei sassaresi di accedere ai playoff sono appese a un filo La sfida tra i pugliesi e Cantù, come già all’andata, può condannare il Banco

08 maggio 2018
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INVIATO A TRENTO. Il presente e una fetta di futuro, tutto in 40 minuti, tutto su due campi. Fate le vostre puntate, signore e signori. C’è ancora una possibilità che la Dinamo riesca a staccare il biglietto per i playoff? Niente illusioni, è bene dirlo subito: la matematica lascia ancora aperta una porta agli uomini di Zare Markovski, la razionalità dice invece che lo spiraglio è davvero stretto e ci passa a malapena la luce. Tra il Banco e i suoi obiettivi c’è ancora una volta un Cantù-Brindisi di troppo. Proprio come nell’ultima giornata del girone d’andata, quando dopo l’imbarazzante sconfitta subita a Pesaro dalla squadra allora allenata da Pasquini, Cantù espugnò il PalaPentassuglia di Brindisi in maniera rocambolesca, con una tripla da 9 metri inventata sulla sirena da Charles Thomas. Risultato: Cantù qualificata al fotofinish per la Final Eight di Firenze, Dinamo a casa dopo 6 partecipazioni consecutive.

Oggi la speranza è rappresentata unicamente dalle possibilità che Cantù, concorrente diretta dei sassaresi, domani vada a commettere un suicidio perfetto perdendo in casa contro Brindisi, una squadra abbastanza mediocre e comunque già salva. Le motivazioni, in questa fase della stagione, stanno facendo la differenza ed è con questo filtro che vanno letti alcuni recenti risultati apparentemente strani, o inattesi. Come le due vittorie della derelitta Pesaro contro Milano e Venezia. Come il “miracolo” che ha tenuto in vita Capo d’Orlando, proprio contro Cantù. La spiegazione è semplice: più “fame”, e la testa più libera di chi scende in campo sapendo di non avere quasi più nulla da perdere.

Per i sassaresi, a questo punto, la situazione è disperata, sportivamente parlando: i biancoblù devono assolutamente battere Pesaro e, indipendentemente dal risultato di Cremona (che ospita Capo d’Orlando), devono sperare che una Brindisi già in vacanza mentalmente – e giustamente, dopo un’annata tribolata – scenda in campo a Desio con il coltello tra i denti e metta ko la macchina da canestri guidata da coach Sodini.

L’impossibile nello sport esiste, eccome, ma oggi la ragionevolezza porta a pensare che giovedì mattina la truppa biancoblù riceverà in chat le comunicazioni sulle iniziative di fine stagione e sul programma depotenziato degli allenamenti da affrontare da qui a fine mese. Dopo tanti appuntamenti importanti mancati per un soffio o toppati completamente, stavolta la Dinamo non ha più il destino nelle sue mani. E la sensazione è che non ci siano regali in arrivo.

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