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Cagliari, il diesse Carli: "Basta sofferenza. Lopez? Stiamo valutando"

di Roberto Muretto
Marcello Carli, direttore sportivo del Cagliari
Marcello Carli, direttore sportivo del Cagliari

Bilancio di fine anno e sogni e ambizioni del Cagliari che verrà

24 maggio 2018
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CAGLIARI. «Costruiremo un Cagliari ambizioso, che giochi un calcio propositivo, ma soprattutto che sappia regalare tante emozioni ai nostri tifosi». In estrema sintesi è questo il succo della conferenza stampa tenuta ieri dal direttore sportivo rossoblù Marcello Carli, chiamato a sostituire all’ultimo momento il presidente Tommaso Giulini, rimasto a Milano per un attacco influenzale. Nessuna notizia ufficiale, solo idee chiare che a partire da lunedì si proverà a concretizzare sul mercato. A cominciare dalla guida tecnica, prima pietra del nuovo progetto tecnico.

Totoallenatore. Carli ha messo subito le cose in chiaro: «Normale che girino tanti nomi. Io vi dico che non ho parlato con nessuno. Ci siamo presi sette giorni di pausa per smaltire lo stress accumulato in un finale di stagione sofferto. La prossima settimana andrò a Milano e col presidente faremo tutte le valutazioni. Ho parlato con Diego Lopez e gli ho detto che sarà il primo a conoscere le nostre decisioni, sia che venga confermato, sia che si scelga un’altra strada».

Caratteristiche. Di nomi neanche a parlarne, anche se De Zerbi e Juric sembrano un passettino avanti rispetto agli altri candidati. Il direttore, però, fa l’identikit del suo tecnico preferito: «Deve far giocare alla squadra un calcio propositivo e non passivo – spiega Carli –. Il Cagliari è una società che ha voglia di crescere, ambiziosa al punto giusto. Chi ci affronta deve sapere che contro di noi sarà dura. Quest’anno è stata una stagione particolare, nella quale sono successe tante cose. Il nostro vero problema è stato capire in ritardo che l’obiettivo stava cambiando. Quando ci siamo trovati nei guai abbiamo fatto fatica a calarci nella mentalità che deve avere una squadra che lotta per mantenere la categoria».

La scintilla. A tre giornate dalla fine il Cagliari era dato per morto e sepolto. Carli racconta come la squadra si è rialzata. «È stata decisiva la partita con la Roma - dice il ds rossoblù -. Pur perdendo siano usciti dallo stadio tra gli applausi. Quel gesto d’amore della nostra gente è stata una scossa. Negli spogliatoi ho visto i giocatori sereni, sicuri di potercela fare. Sono stati bravi a centrare la salvezza ma molto del merito è dei nostri tifosi, che non finiremo mai di ringraziare».

Mercato. Carli parte in... quinta. «Vogliamo trattenere tutti i migliori, è l’unica strada per migliorarsi. Pisacane, Pavoletti e Ceppitelli restano sicuramente qui. Così come i giovani interessanti che abbiamo, sui quali vogliamo costruire il progetto del futuro. Il presidente l’ho sentito motivato, deciso a fare le cose per bene. Ho delle idee ma naturalmente non vengo a raccontarle a voi. Posso solo anticiparvi che ci muoveremo nei tempi giusti. Quando partiremo per il ritiro di Pejo quasi tutti i tasselli saranno al loro posto. Ci può stare che un paio di operazioni si possano chiudere gli ultimi giorni di mercato, Queste sono dinamiche che non possiamo prevedere».

Capitolo Barella. Il gioiellino del Cagliari ha tanti corteggiatori. A cominciare da Inter e Roma che si sono fatte avanti e sono pronte a fare offerte importanti al club e al giocatore. Carli è chiarissimo: «L’idea del presidente è quella di tenerlo qui e far crescere il Cagliari attorno a lui. Stiamo parlando di un ragazzo che ha grandi qualità e grandi margini di miglioramento. Deve maturare sul piano tattico, imparare a dosare le energie, essere meno impulsivo. Lui è legato alla maglia, ha il Cagliari nel cuore. Capisco che non è facile resistere alla tentazione di giocare in grandi club. La volontà di tenerlo da parte nostra c’è, spero anche dalla sua. Ci confronteremo».

Attaccanti. Una nota dolente. A parte Pavoletti che con i suoi 11 gol ha tenuto a galla la barca rossoblù, per gli altri è stata una stagione negativa. «Sono qui da 40 giorni, vissuti praticamente chiuso ad Assemini - racconta Carli - e un’idea me la sono fatta. Vi dico di più, ho scritto una relazione che farò vedere al presidente. Noi abbiano un potenziale notevole tra le punte, che per un motivo o per un altro non è stato espresso. Ci andrei cauto a mandare via questo o quello, poi magari li rimpiangiamo. Vediamo come evolvono le cose, dobbiamo ragionarci un po’».

Un Carli scoppiettante, pronto a tuffarsi in un lavoro difficile ma esaltante. Con un obiettivo preciso: mai più una stagione vissuta così. Le coronarie dei tifosi sono già state messe fin troppo a rischio.

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