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L’isola si conferma terra di velocisti

L’isola si conferma terra di velocisti

Da Tonino Siddi al giovane gallurese passando per Puggioni, Marras e Floris

25 maggio 2018
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SASSARI. Sardegna, terra di velocisti. Dal bronzo olimpico (1948) Tonino Siddi, sassarese, al futuro olimpico Filippo Tortu e alle più che promesse Dalia Kaddari (Tespiense), campionessa e primatista italiana allieve e Lorenzo Patta (Atletica Oristano) e Hillary Rio Polanco, cagliaritano della Riccardi Milano.

Il primo velocista sardo vincente fu il sassarese Tonino Siddi, che ai Giochi del Mediterraneo del 1949 a Istanbul vinse 100, 200 e 400 metri e salto in lungo. Siddi, a cui è stato poi intitolato il campo di atletica sassarese, resta l'unico atleta isolano ad aver vinto una medaglia olimpica nell'atletica leggera (bronzo nella 4x100 ai Giochi di Londra 1948).

Dopo di lui la velocità sarda nella prova dei 100 metri è passata per i vari Amedeo Avanzato (primato sardo di 10"6 nel 1966), poi Gianni Lai (10"5 nel 69), 10"72 di Mario Cossu nel 1983. Gli anni d'oro della velocità sarda assoluta in campo nazionale però sono stati i Novanta con Gianni Puggioni (pluricampione italiano di tutte le specialità, dai 60 e 200 indoor ai 100 e 200 outdoor), Sandro Floris (campione nei 200 metri agli europei indoor di Glasgow), entrambi ai Giochi di Atlanta 96. Giorgio Marras e Nicola Asuni, con questi ultimi due che guidano la graduatoria regionale all-time con 10"36 e 10"43. Il tutto prima che anche loro passassero nei gruppi sportivi militari. Come Floris e Puggioni, che hanno personali di 10"36 e 10"34. La 4x100 azzurra con Floris e Puggioni fu anche bronzo ai mondiali di Goteborg nel 1995, mentre nel 1994 la staffetta con Floris e Marras vinse il bronzo agli Europei di Helsinki.

R. Sp.

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