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Il pagellone rossoblù: promozione con lode e città riconquistata

Il pagellone rossoblù: promozione con lode e città riconquistata

Voto speciale per Tore Pinna, portiere e capitano Abbraccio accademico per Sarritzu, sassarese ad honorem

12 giugno 2018
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343 Pinna. Come si fa a dare un voto al capitano. Tore Pinna si è rimesso in gioco a 43 anni e si è trasformato nel totem della squadra rossoblù. L’altro ieri nella finale col Cannara ha vinto due volte: ha riportato la Torres in serie D e ha strappato a Paolo Morosi il record del giocatore con più presenze con la maglia del club sassarese. E’ vero che nel conto sono comprese sia le partite di campionato che di coppa Italia, ma ha poco senso stare a sottilizzare. Tore Pinna è entrato nella storia della Torres e il coro che gli hanno fatto i compagni domenica, dopo la promozione, vale più di un medaglia: «Un capitano, c’è solo un capitano». Forever.

8 Casu. Seconda stagione con la maglia rossoblù e una crescita costante. Il difensore è stato uno dei più utilizzati da mister Tortora e se è vero che il avuto il (piccolo) vantaggio di essere un fuoriquota (il regolamente dell’Eccellenza prevede la presenza di tre under in campo) è anche vero che Edoardo Casu si è conquistato i galloni di titolare mettendo in nostra una buona tecnica, tanto cuore uno spirito di sacrificio da veterano del pallone. Per un sassarese e torresino la vittoria del campionato ha deve avere un sapore davvero particolare.

8 Spano. Vale il discorso fatto per Casu. Anche Spanu si è conquistato la stima dell’allenatore e dei compagni con il lavoro e tanta, tantissima passione. Tortora lo ha utilizzato come esterno basso, poi lo ha convinto a osare utilizzando di più la fascia. Oggi Spano è un giocatore completo che ha ancora margini di miglioramento che può andare fiero di quello ha fatto.

9 Scioni. Una delle sorprese della stagione. E arrivato a Sassari e ci ha messo un po’ a ingranare. Col tempo è diventato il punto di riferimento del centrocampo torresino. Un ragazzo dotato di grande corsa, piedi buoni e grande visione di gioco.

8 Minutolo. Presenza fisica impornate, colpo d’occhio e tanta esperienza. Anche lui ha patito un po’ in avvio di stagione poi si è trasformato in una diga insostituibile e quasi insuperabile.

8 Merenda. E arrivato a stagione in corso e si è integrato bene con i nuovi compagni. E’ uno degli uomini spogliatoio della Torres e una pedina fondamentale del gruppo rossoblù.

10 Sarritzu. Tanti gol, tanta classe, talento da vendere. E la sorpresa più bella del campionato. Un ragazzo che aveva offerte da categorie superiori e che ha scelto di giocare in Eccellenza perchè, come ha detto tante volte «La Torres è fuori categoria». Lui, cagliaritano di Quartu Sant’Elena, ha sposato la nuova maglia e l’ha fatta propria con una attaccamento che gli vale la cittadinanza turritana ad honorem.

8,5 Piga. Lui la cittadinanza sassarese l’ha per nascita. E l’amore per la Torres è una tradizione che viene da lontano. Di suo ci ha messo sudore, impegno e tanta disciplina. La promozione è il giusto riconoscimento per un ragazzo che merita campionati più prestigiosi.

8 Chelo. Ha cominciato la stagione a Sorso, poi ha capito che la Torres cercava rinforzi e non ci ha pensato un attimo. Non ha fatto tantissimi gol ma è un lottatore nato e ha il pregio, raro, di saper tenere alta la squadra. Anche per lui una vittoria con la maglia della sua città e un futuro che si tinge di rosa.

9 Mannoni. E’ il metronomo della squadra. l’uomo incaricato di calciare punizioni, rigori e calci d’agolo. Ha confermato di avere una grande visione di gioco e un amore viscerale per la Torres. L’anno scorso aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo e aveva trovato un lavoro in una catena di articoli sportivi. Poi, di fronte al richiamo della foresta, ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione fino a diventare uno dei grani protagonisti della stagione.

9 Spinola. Nella prima partita con la maglia della Torres è uscito dal campo con un’orbita rotta (e ne ne porta ancora i segni). Un altro si sarebbe fermato per chissà quanto tempo. Lui si è fatto operare per ridurre la frattura ed è tornato in campo più convinto e più deciso di prima. Come Chelo non ha fatto tantissimi gol ma le sue sono tutte reti preziose. E bellissime.

8 Bianco. Il ragazzino non ha tempo da perdere. E’ il più piccolo della comitiva ma è uno di quelli che è cresciuto di più. Fondamentale il suo gol nella gara di andata contro il Cannara. Addirittura spavalda la prova di domenica. Segnatevi il nome.

8 Diouf. L’uomo nero delle difese avversarie. Se parte non si ferma più. Ricorda un certo Langella con qualche chilo in meno ma lo stesso spirito estroverso di chi insegue il pallone «perchè è la cosa più bella del mondo». Buba ha dalla sua un passato difficile fatto di fughe e barconi e un futuro made in Sardegna. Bisognerà modificare la bandiera aggiungendo un moro.

8 Chessa. Dal Latte Dolce (in serie D) alla Torres (per raggiungere la D). Terzino puro capace di mordere i garretti degli avversari e non mollare la presa. Quando Tortora ne ha avuto bisogno si è sempre fatto trovare pronto.

10 Selva, Sechi, Depalmas, Virdis, Piriottu, Uleri, Pintori, Superchi. Hanno giocato poco ma hanno fatto gruppo. Sono stati fondamentali per il mister, per i compagni e per la società. La Torres deve molto alla sua panchina di allievi.

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