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Mondiali di calcio 2018: Brasile

Brasile
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12 giugno 2018
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Condannato ad essere favorito. Anche questa volta il Brasile non si tira indietro, va in Russia per vincere, inseguendo il sogno dell' 'Hexà. Il sesto titolo mondiale sarebbe dovuto arrivare quattro anni fa nella Coppa giocata in casa, ma tutto finì con quella che tuttora viene considerata «la grande tragedia nazionale», la vergogna incancellabile dell'1-7 nella semifinale iridata di Belo Horizonte contro la Germania, che fece impallidire perfino l'amarissimo ricorso della sfida decisiva persa nel 1950 al Maracanà contro l'Uruguay. Questa volta la Selecao giocherà con la mente sgombra, senza la pressione di duecento milioni di tifosi addosso, e avrà un allenatore vero in panchina. Da quando Tite, l'oriundo mantovano che con il Corinthians ha vinto tutto (Mondiale per club compreso), è diventato ct, il Brasile è tornato ai vertici mondiali dimenticando i disastri dell'era Scolari-2 e poi del ritorno di Dunga. Lo ha dimostrato vincendo con largo anticipo il girone sudamericano delle eliminatorie e risultando la prima nazionale in assoluto a qualificarsi sul campo. Il tecnico che ama il calcio italiano e studia gli schemi offensivi di Sarri ha sempre avuto le idee chiare, al punto da aver scelto già dalla fine dello scorso anno 16 dei 23 convocati per questo Mondiale, e di averli annunciati. Fra loro, secondo il tecnico, c'è un solo insostituibile, ovvero Neymar che Tite considera già sullo stesso livello di Cristiano Ronaldo e Messi. Accanto a lui in avanti altri due 'piccolì come Gabriel Jesùs e Willian, anche se il tecnico tiene ben presente come alternativa Firmino del Liverpool. Tite gioca con il 4-3-3, nel quale a centrocampo i titolari sono Casemiro e Fernandinho, mentre Renato Augusto, rimasto competitivo ad alto livello anche se gioca da tempo in Cina, ha una valida alternativa in Philippe Coutinho. Nessun dubbio anche per portiere, con Alisson titolare ed Ederson 'dodicesimò, e difesa, con Marquinhos, Thiago Silva (che ha vinto la concorrenza di Miranda) e Marcelo che sono i preferiti del tecnico. Titolare fisso era anche Dani Alves, ma si è infortunato con il Psg e ora il suo posto se lo giocheranno Danilo e Fagner, che con Tite ha già lavorato nel Corinthians. Il ct della Selecao da 3,5 milioni di euro all'anno (è il secondo più pagato dei 32 tecnici del Mondiale, dopo Loew) crede molto anche nello spirito di gruppo e nel senso di leadership, che sostiene possa fare miracoli. Per questo ha instaurato il principio del 'capitano a rotazionè, cambiandone 16 nelle ultime 19 partite, che vorrebbe mantenere anche durante i Mondiali Fifa permettendo. Poi ha regalato a ogni suo giocatore una copia del libro «Leading with the Heart», scritto dal coach del Dream Team Usa del basket Mike Krzyzewski, autentico santone che insegna ad essere leader nel campo e nella vita. «I miei devono leggerlo e rifletterci sopra, ognuno deve sentirsi responsabile dei successi della squadra», ha spiegato il tecnico che considera «Spagna, Germania e Francia» le altre favorite dei Mondiali che stanno per cominciare.

Neymar. Un'altra estate da record. E ciò che si augura Neymar, che un anno fa ha stabilito il nuovo primato mondiale in fatto di trasferimenti calcistici, i 222 milioni di euro pagati dal Psg per strapparlo al Barcellona, e ora punta dritto verso un altro albo d'oro. È quello più amato da ogni brasiliano, che sogna di vedere la sua nazionale campione del mondo per la sesta volta. Neymar, rimessosi dalla frattura al quinto metatarso del piede destro che ha pregiudicato il suo finale di stagione con il team di Parigi, ci pensa da quattro anni. Ovvero da quando il suo Mondiale in patria, quello da conquistare a ogni costo, finì in anticipo per l'entrata-killer del colombiano Zuniga che lo tolse di scena. Così O Ney evitò di vivere sul campo una delle maggiori tragedie, non solo calcistiche, del Brasile, quell'1-7 poi diventato un'ossessione. Per cancellare la grande vergogna nazionale alla Selecao non rimane che vincere questo Mondiale, magari trascinata da quel numero 10 che la sua parte l'ha già fatta già nel torneo calcistico dell'Olimpiade di Rio 2016. Ora serve una replica a livello mondiale, in Russia dove il Brasile è ancora una volta favorito. «Sono felice - ha spiegato Neymar di recente - di far parte della nazionale che attualmente, a mio parere, è la migliore di tutte. Abbiamo tutte le qualità necessarie per vincere, e puntiamo proprio a questo. Spero che sia una Coppa del mondo meravigliosa, e che fenomeni come Messi, Cristiano Ronaldo, Hazard, De Bruyne e Salah divertano la gente e facciano la loro parte, meno che contro il Brasile se ci capiterà di affrontarli». In tal caso ci penserà lui, l'erede di O Rei che ha giurato a se stesso di vincere il Pallone d'Oro: è tempo che la dittatura dell'amico Messi e di CR7 finisca. Basta solo giocare, e vincere, un Mondiale da assoluto protagonista.

I convocati del Brasile: - Portieri: Alisson (Roma), Ederson Moraes (Manchester City), Cássio Ramos (Corinthians). - Difensori: Danilo (Manchester City), Fagner (Corinthians), Marcelo (Real Madrid), Filipe Luís(Atlético Madrid), Thiago Silva (PSG), Marquinhos (PSG), Joo Miranda (Inter), Pedro Geromel(Gremio); - Centrocampisti: Casemiro (Real Madrid), Fernandinho (Manchester City), Paulinho (Barcellona), Fred (Shakhtar Donetsk), Renato Augusto (Beijing Guoan), Coutinho (Barcellona), Willian (Chelsea); - Attaccanti: Douglas Costa (Juventus), Neymar (PSG), Taison (Shakhtar Donetsk), Gabriel Jesus (Manchester City), Firmino (Liverpool). - Ct: Tite.

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