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Mondiali di calcio 2018: Giappone

Giappone
Giappone

12 giugno 2018
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Il Giappone in Russia fa la sua sesta presenza, consecutiva, al Mondiale. Prima di Francia '98 non si era mai qualificato, dopo di allora, grazie anche all'ampliamento dei posti disponibili per le squadre asiatiche, non ha più mancato un'edizione. Pur essendo la squadra più titolata d'Asia, al Mondiale i 'Blu Samuraì non hanno mai fatto faville, superando la prima fase solo nel 2002 - quando era con la Corea del Sud uno dei due Paesi ospitanti -, e nel 2010 e fermandosi entrambe le volte agli ottavi. Il maggior handicap per la squadra giapponese, oltre a trovarsi in un girone complicato per il suo equilibrio - Colombia, Polonia e Senegal, tutte sulla carta più forti - è il fatto di aver cambiato guida tecnica dopo la qualificazione, ottenuta non senza patemi, con il passaggio a inizio di aprile dall'esperto Vahid Halilhodzic ad un tecnico federale, Akira Nishino. Una scelta difficile, dettata non solo dai deludenti risultati nelle amichevoli premondiali di marzo con Mali (1-1) e Ucraina (1-2), ma pare soprattutto dal difficile rapporto tra il tecnico bosniaco e i giocatori. «Sono venute a mancare comunicazione e fiducia reciproca», aveva detto il presidente federale per spiegare l'avvicendamento, primo esonero di un ct del mondiale. La federazione puntava molto su Halilhodzic, che aveva stupito tutti in Brasile portando l'Algeria fino agli ottavi di finale. Un traguardo che sembra difficile per il Giappone, che manca di vere stelle. Nishino, ex allenatore del Gamba Osaka, ha dovuto anzitutto ricreare un clima positivo intorno alla squadra, anche se conoscendo lo spirito nazionale, difficilmente verranno a mancare l'impegno e l'onore di rappresentare il proprio Paese. La rosa non fa strabuzzare gli occhi visto che nei posti di prima fila compaiono vecchie conoscenze del calcio italiano come Yuto Nagatomo e Keisuke Honda. Tra i convocati non manca il centrocampista Shinji Kagawa, del Borussia Dortmund. Il perno della difesa è Maya Yoshida, che da anni gioca in Premier nel Southampton, in regia opera Hotaru Yamaguchi, mentre in porta c'è l'esperto Eiji Kawashima.

Keisuke Honda. Sono passati quattro anni dal Mondiale in Brasile, otto da quello in Sudafrica, ma oggi come allora è Keisuke Honda il giocatore più rappresentativo dei Blue Samurai. L'ex rossonero, che dopo aver abbandonato Milano dopo tre stagioni si è trasferito in Messico per giocare con il Pachuca, sarà uno dei fari del centrocampo messo in piedi da Akira Nishino, trovatosi a gestire la nazionale dopo l'improvviso allontanamento di Vahid Halilhodzic. Honda, 32 anni, è il classico esempio di giocatore duttile, capace di ricoprire con buoni risultati più ruoli, soprattutto nella fase offensiva. Un centrocampista moderno, mancino naturale, forte fisicamente. Si fa apprezzare anche per la progressione, che gli permette di attaccare gli spazi e di presidiarli con efficacia. Quel che lo distingue nella rosa è esserne uno dei pochi talenti, prototipo del calciatore del futuro, potente e affidabile, dotato di un tiro preciso, anche dalla lunga distanza. Non per niente, nelle sue 93 presenze in nazionale ha segnato 36 gol, andando sempre in rete almeno una volta nelle edizioni dei Mondiali cui ha partecipato. Honda proviene da una famiglia di sportivi veri: il fratello maggiore, Hiroyuki, prima di diventare suo procuratore, è stato come lui calciatore, mentre il prozio Daisaburo era un canoista che ha rappresentato il Giappone alle Olimpiadi di Tokyo, nel 1964. Ben accolto a Milano al suo arrivo dalla Russia nel 2014, Honda aveva trovato spazio sotto la guida di Sinisa Mihajlovic, finendo però ai margini quando i rossoneri passarono nelle mani di Vincenzo Montella. In tre anni ha collezionato 91 presenze e nove reti.

Questi i 23 convocati del Giappone per i Mondiali: - Portieri: Eiji Kawashima (Metz), Masaaki Higashiguchi (Gamba Osaka), Kosuke Nakamura (Kashiwa Reysol); - difensori: Yuto Nagatomo (Galatasaray), Tomoaki Makino (Urawa Reds), Wataru Endo (Urawa Reds), Maya Yoshida (Southampton), Hiroki Sakai (Marsiglia), Gotoku Sakai (Amburgo), Gen Shoji (Kashima Antlers), Naomichi Ueda (Kashima Antlers). - centrocampisti: Makoto Hasebe (Eintracht Francoforte), Keisuke Honda (Pachuca), Takashi Inui (Eibar), Shinji Kagawa (Borussia Dortmund), Hotaru Yamaguchi (Cerezo Osaka), Genki Haraguchi (Fortuna Dusseldorf), Takashi Usami (Fortuna Dusseldorf), Gaku Shibasaki (Getafe), Ryota Oshima (Kawasaki Frontale). - attaccanti: Shinji Okazaki (Leicester), Yuya Osako (Werder Brema), Yoshinori Muto (Magonza). - Ct: Akira Nishino.

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