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Mondiali di calcio 2018: Islanda

Islanda
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12 giugno 2018
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Dopo l'Europa vuole stupire anche il mondo. L' Islanda infatti ci riprova in quella che sarà la sua prima partecipazione ad un Mondiale, dopo la beffa di quattro anni fa quando perse il playoff contro i croati. Il geyser sound, ora imitato da tante altre squadre, sarà quindi di attualità anche in Russia, dopo la bella figura del torneo continentale del 2016 in Francia, quando i vichinghi arrivarono fino ai quarti di finale, dopo aver eliminato i 'maestrì inglesi negli ottavi. La sconfitta per 5-2 contro i galletti venne festeggiata come fosse stato un successo, visto che il titolo di squadra simpatia era stato comunque vinto, con giocatori in campo e tifosi sugli spalti tutti a braccia in alto e al grido di «Hù», celebrazione diventata perfino un marchio registrato. Ai Mondiali l' Islanda, che ha vinto il proprio girone delle qualificazioni europee, farà parte del gruppo D con Croazia, Argentina e Nigeria: non è un compito facile, ma gli uomini del ct Heimir Hallgrimsson, l'ex allenatore della nazionale femminile che fino a tre anni fa allenava part time perché il suo principale lavoro era quello di dentista in un villaggio di cinquemila 'animè, è decisa a fare un altro miracolo, per la gioia dei tanti tifosi che la seguiranno in terra russa. Tutto ciò appare un miracolo se si pensa che l' Islanda nuova forza del football rappresenta la periferia dell'Europa, ovvero un'isola del Nord Atlantico grande meno di un terzo rispetto quella dell'Italia e con 332mila abitanti, poco meno della sola Firenze. Ora le tocca il titolo di più piccola nazione mai qualificata ai Mondiali di calcio. Quello dell' Islanda è stato definito un mix di talento ed entusiasmo, di cui fanno parte giocatori che da anni militano in campionati importanti e altri che, fino a qualche stagione fa, erano costretti a fare un altro lavoro per sbarcare il lunario. Un caso particolare è quello di Hannes Thor Halldorsson, 'perticà di un metro e 93 dilettante puro nel calcio e promettente regista televisivo e sceneggiatore. Poi la passione per il pallone ha preso il sopravvento, ma nel suo curriculum di videomaker rimangono film, documentari e clip musicali che gli sono valsi una menzione speciale all'Eurovision Song Contest. E a proposito di musica e canzoni: uno dei tifosi più appassionati della nazionale è un rapper molto conosciuto in patria, Emmeje Gauti, celebre per i cori a base di 'Reykjaváka er okkar', 'Reykjavík è il nostrò, gli stessi intonati quando, come tanti connazionali, è sceso in strada per festeggiare la qualificazione ai Mondiali. Da spiegare è anche uno dei segreti del boom, anzi miracolo, calcistico dell' Islanda: nell'ambito di un programma nazionale per la tutela della salute, che per gli adolescenti significa soprattutto stare lontani da alcol e droghe, una quindicina di anni fa è nata l'idea, poi realizzata in tempi brevi, di costruire campi indoor in varie zone del paese. Riscaldati grazie alla geotermia, hanno rivoluzionato la pratica calcistica sull'isola negli ultimi 10 anni. Oltre 600 allenatori con il patentino Uefa A o B hanno fatto il resto, e ora l' Islanda è pronta a stupire e a divertirsi come in Francia.

Gylfi Sigurdsson ha tenuto un'intera nazione con il fiato sospeso. La sua partecipazione ai Mondiali, i primi nella storia dell' Islanda, è stata infatti in dubbio fino all'ultimo a causa dell'infortunio ai legamenti di un ginocchio che ha interrotto anzitempo la stagione di club dell'acquisto record 'all timè dell'Everton. Quarantacinque sono stati i milioni di sterline (circa 51 milioni di euro) pagati dai Toffees per averlo dallo Swansea, dove il miglior prodotto del calcio islandese ha giocato per tre stagioni. E proprio contro la squadra gallese di cui è stato un simbolo, Sigurdsson ha segnato uno dei suoi gol più belli, non celebrato in segno di rispetto «verso un club che mi ha permesso d'imparare così tanto». Il 28enne trequartista dell'Everton specializzato in assist piace alla gente anche fuori dal campo perché, pur se cerca di tenere nascoste le attività extracalcio, fa molta beneficenza e quando può visita i malati in ospedale, in particolare quello pediatrico di Liverpool, l'Alder Hey Children's Hospital. Fra le sue qualità di calciatore c'è anche la forza mentale, visto che ha dimostrato di essere capace di reggere la pressione delle aspettative dei tifosi, provocate dalla cinquantina di milioni pagati dal suo attuale club per averlo. C'è chi dice che sia stato pagato troppo, visto che in fondo nello scorso campionato aveva messo a segno solo 9 gol (tre su rigore) e servito 13 assist, ma il contributo che dà Sigurdsson va al di là di numeri e statistiche. Lui di solito è l'anima di una squadra, e più che mai quando gioca con la maglia della nazionale. Ecco perché l' Islanda al Mondiale non può fare a meno di lui.

Convocati dell' Islanda: - Portieri: Halldorsson (Randers), Runarsson (Nordsjaelland), Schram (Roskilde). - Difensori: Saevarsson (Valur), R.Sigurdsson (Rostov), Árnason (Aberdeen), Skulason (Lokeren), Ingason (Rostov), Magnusson (Bristol City), Eyjolfsson (Levski Sofia), Fridjonsson (Valerenga). - Centrocampisti: Gunnarsson (Cardiff City), Bjarnason (Aston Villa), J.Gudmundsson (Burnley), Hallfredsson (Udinese), G.Sigurdsson (Everton), Gislason (Sandhausen), Skúlason (Karabükspor), Traustason (Malmoe). - Attaccanti: Finnbogason (Augsburg), Bodvarsson (Reading), Sigurdarson (Rostov), Gudmundsson (PSV Eindhoven) - Ct: Heimir Hallgrimsson.

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