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L’isola si schiera con il Sudamerica

L’isola si schiera con il Sudamerica

Ma tra i vip alcuni faranno il tifo per le africane e per l’Islanda

13 giugno 2018
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SASSARI. Non ci sarà in campo l’Italia, ma i mondiali sono sempre i mondiali e l’occhio di appassionati e non cadrà comunque inevitabilmente sullo schermo per le partite. Per chi faranno il tifo i sardi? Abbiamo chiesto a tanti personaggi conosciuti del mondo dello sport, della politica e della cultura.

Gianfranco Cabiddu (regista): «Il mio cuore batterà per il Brasile. Il motivo? Semplice: Amo da sempre la loro musica e quando il Brasile gioca sembra davvero che stia danzando il samba».

Elena Ledda (musicista): «Davvero non saprei. Il calcio è un sport che amo molto, ma l’eliminazione dell’Italia mi ha spiazzato. Aspetterò di innamorarmi di qualche altra squadra durante il torneo».

Ettore Licheri (deputato 5Stelle): «La passione sportiva unisce da sempre i popoli sotto i valori della lealtà. Tiferò dunque i padroni di casa nell’auspicio che lo sport possa colmare le distanze politiche che allontanano oggi la Russia dalla comunità europea».

Stefano Sardara (presidente della Dinamo basket): «Tiferò per il Brasile, perché amo il loro modo di vedere nel calcio una filosofia di vita e di riscatto sociale, e che sulle note di mas que nada interpretano un amore infinito per il calcio».

Jack Devecchi (capitano della Dinamo basket): «Tifo senza ombra di dubbio Portogallo. Dopo l’Europeo mi piacerebbe se riuscissero ad arrivare sul tetto del mondo. Con Cristiano Ronaldo, che per me è lo sportivo più forte in attività al pari di LeBron James».

Tommaso Giulini (presidente del Cagliari calcio): «La mia seconda squadra è sempre stata l’Argentina, sin da bambino sono rimasto affascinato dai suoi campioni».

Daniele Conti (resp.area tecnica Cagliari): «tifo per l’Argentina perché ho grande simpatia per Messi e anche perché questa nazionale non vince il titolo da parecchio tempo».

Fabio Aru (ciclista): «Ancora non mi schiero. Se riuscirò a vedere qualche partita, fra un impegno e l’altro, deciderò per chi simpatizzare».

Ugo Cappellacci (deputato di Forza Italia): «Per me la risposta è facile. Dato che non ci può essere la Sardegna e non c’è neanche l’Italia per amicizia tiferò per l’Argentina presieduta dal mio amico Mauricio Macri».

Romina Mura (deputata del Pd): «Nonostante il Real Madrid abbia sottratto, diciamo così, la Champions alla mia Juventus, tiferò Spagna perché da sempre avverto vicinanza con il popolo spagnolo. Ancor di più ora che governano Sanchez e i socialisti».

Gianfranco Ganau (presidente del Consiglio regionale): «Tiferò per il Brasile».

Paolo Fresu (musicista): «Premesso che non sono un appassionato di calcio – ho scoperto che il pallone e rotondo e non quadrato da pochi anni –, tiferò per la Francia. È una questione di affinità elettive, anche perché ho vissuto tantissimi anni a Parigi e ancora oggi ci vado spessissimo. Diciamo che la Francia è la mia seconda casa dopo la Sardegna».

Gigi Datome: (cestista del Fenerbahce) «In assenza dell’Italia il mio sostegno andrà alla Turchia. Türkiye seninle gurur duyuyorum! (Turchia sono fiero di te)».

Flavio Soriga (scrittore e inviato di “Quelli del calcio”): «Non guarderò i Mondiali per l’amarezza di non vedere gli azzurri in campo. Pazienza, vorrà dire che starò più tempo con mia figlia. Tuttavia spero che vinca una squadra africana».

Gigi Sanna (musicista, leader degli Istentales): «L’eliminazione dell’Italia è una ferita che ancora non si è rimarginata. Quindi non seguirò nessuna partita, mi farebbe troppo male».

Enrico Pau (regista e figlio di un ex giocatore del Cagliari dei primi anni Sessanta): «Ho da sempre un debole per l’Argentina. Inttanto hanno molti cognomi italiani, poi giocano un calcio operaio: sono tosti e sono creativi, capaci di tutto».

Marcello Fois (scrittore): «Farò il tifo per la nazionale più povera dell’Africa, sperando che con le vittorie sportive almeno questi calciatori possano atterrare in tutti gli aeroporti del mondo senza bisogno di permesso di soggiorno».

Gino Marielli (musicista, Tazenda): «Io e mio figlio abbiamo già deciso: Argentina. Da Omar Sivori a Paulo Dybala c’è una linea di discendenza che mi offre un calcio di emozione».

Vanessa Roggeri (scrittrice): «La mia squadra sarà il Brasile. E questo per via di un ricordo dell’infanzia, quando giocavo con un pallone sul quale c’era scritto Pelè. Per me il Brasile è la squadra di calcio per antonomasia».

Claudia Firino (ex assessore regionale allo Sport): «Farò il tifo per l’Islanda, si tratta di una realtà che mi affascina».

Piero Marras (musicista): «Sarei orientato per squadre tipo Argentina, Brasile o Belgio. Però, siccome ogni quattro anni c’è una sorpresa, prima di decidere attenderò di vedere qualche partita».

Mario Chessa (musicista, Bertas): «Farò tifo per il Brasile. E’ la squadra che da sempre ci ha fatto sognare ed esprime ogni volta il calcio più spumeggiante. Sì, forza Brasile».

Nicola Sanna (sindaco di Sassari): «Tifo Germania, perché sono figlio di emigrati e sono nato a Bochum». (a.si.)

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