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I milioni per CR7? Per fare la squadra basta uno spuntino

I milioni per CR7? Per fare la squadra basta uno spuntino

Il mercato acquisti si fa anche nel calcio minore E per risolvere i problemi a volte si ricorre alla fantasia 

18 giugno 2018
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SASSARI. Che maglia indosserà CR7? Quanti milioni di euro serviranno? E Barella resterà a Cagliari? Risposte in cerca d'autore, parti di un gioco, il mercato del calcio, che si sviluppa su più livelli. Anche in quello minore: tutte le società devono costruire una squadra per affrontare il campionato di pertinenza. Dall’Eccellenza alla Terza categoria in tanti lavorano per dare forma agli organici fra rinnovi, innesti e promozioni dal vivaio. E a volte si ricorre anche alla fantasia.

Caccia ai giovani. Giovani che fanno la differenza, come Nicolò Barella, centrocampista del Cagliari classe '97: cresce nelle giovanili, passa alla prima squadra, lo cercano le grandi d'Italia e gli strizza l'occhiolino l'Europa. Settore Giovanile versione serbatoio di risorse, come per il Sassari calcio Latte Dolce: dell'anno scorso il lancio con gol del millennial Federico Pireddu – nella stagione appena conclusa all'Uri in Eccellenza –, da sempre una propensione al lavoro con i giovani rafforzata ora dalla collaborazione con l'Atalanta che puntando sulla formazione tecnici migliora la qualità dei potenziali baby innesti. Storie diverse, come quella di Boubacar “Buba” Diouf, migrante ospitato dalla comunità di accoglienza per minori “Casa Gina” di Nulvi, protagonista con la maglia della Don Bosco e ora sugli scudi con la maglia della Torres neo promossa in serie D. I giovani – si svincolano a 25 anni, questo è l'anno dei '93 – vengono spesso scambiati alla pari ma i prestiti come quello di Mesina del Budoni possono fruttare cifre interessanti.

Giovani ma non solo. Ma non di soli giovani è fatto il mercato dilettanti. Alcuni, parliamo soprattutto delle categorie più basse, per costruire la squadra si affidano a giocatori locali che, contattato l'amico e/o il compagno con cui si sono trovati bene in campo, sondano la disponibilità ad accettare la destinazione. E se ci sono pochi soldi in ballo è probabile che anche la distanza chilometrica abbia un ruolo importante.

I diesse. Tanti però si affidano a un direttore sportivo: si tratta di persone che conoscono ambiente, giocatori e tecnici. Pochi in Sardegna quelli che hanno avuto la possibilità di acquisire l'abilitazione ad hoc, fra cui Vittorio Corsini (già allenatore a Siliqua) e Pierluigi Carta, partito da Sanluri sotto l'egida di Marroccu e oggi all'Olbia. Ma dato che sino alla serie D tale abilitazione non è richiesta, tanti sono i diesse che hanno fatto esperienza sul campo. In alcuni casi ci sono allenatori che, in accordo con ds e società, inseriscono la base costruita con giocatori che negli anni li hanno accompagnati nel loro percorso: vedi Francesco Loi (Lanusei, Tortolì, Muravera) o il neo biancoceleste Stefano Udassi che nelle sue esperienze ha più volte potuto contare su elementi come Gianni, Tuccio, Carboni e Doukar.

Mercato stranieri. nel 2018 viaggia sulle segnalazioni dei Centri di accoglienza e sui suggerimenti dei procuratori.

I tempi. I tempi del mercato? A maggio/giugno si muove l'Interregionale, a giugno l'Eccellenza e le big di Promozione: luglio è il mese delle firme ma sino a metà settembre si possono fare trasferimenti; in corso d'opera occhio agli svincolati e a dicembre via con la riparazione. In serie D fondamentale la finestra di gennaio: le occasioni arrivano da professionisti che rescindono in categorie superiori e giovani di proprietà dei club professionistici mandati a fare esperienza.

I soldi. Economicamente, tecnici a parte, dall'Eccellenza in giù si parla solo di rimborsi. Oggi le offerte di giocatori e procuratori girano su Facebook, spesso c'è il lavoro in ballo, ma fra prima, seconda e terza categoria qualcuno ha probabilmente cambiato casacca anche per uno spuntino, e due porcetti.

Giovanni Dessole

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