La Nuova Sardegna

OSSI. L'Ossese ha fatto un tifo non del tutto disinteressato per la vittoria dei playoff da parte della Torres: la reazione a catena che si spera si inneschi nella composizione del girone di Eccellenza della prossima stagione potrebbe dare una mano ai bianconeri che sognano il ripescaggio. Dopo lo sfortunato spareggio nelle finali della Promozione col Bosa «siamo molto sereni – dice il presidente Carlo Mentasti – anche se resta l'amaro in bocca per l’epilogo. Sono orgoglioso di aver guidato questo gruppo verso traguardi prestigiosi che hanno ridato entusiasmo e immagine alla società. Tutti sono stati eccezionali, dal gruppo dirigente ai tecnici di tutte le categorie e naturalmente ai ragazzi della squadra, diversi di categoria superiore, che hanno dimostrato serietà, impegno e un attaccamento alla maglia che mi ha commosso. A Sa Rodia, in inferiorità numerica per oltre un'ora, hanno tenuto testa a un grande Bosa giocando col cuore e cedendo solo ai rigori. Le centinaia di supporter che ci hanno seguito sono orgogliosissimi dei nostri ragazzi». A questo punto quali sono i programmi? «Abbiamo chiuso il primo ciclo di tre anni raggiungendo l'obbiettivo della Promozione persino in anticipo. Adesso ne inizia un altro: la volontà è mantenere alto il profilo. Per questo contiamo di inserire nuove sinergie che portino entusiasmo, potenzialità economiche e freschezza. Non nascondo di essere molto stanco: sono stati tre anni gratificanti, ricchi di prestigiosi traguardi raggiunti anche con i giovani, e ho dovuto prendere decisioni impopolari, ma necessarie. Non nascondo di sentire la necessità di staccare la spina, anche se solo momentaneamente». E se l'Ossese dovesse essere ripescata? «Ossi meriterebbe di esibirsi nel prestigioso palcoscenico dell’Eccellenza. Abbiamo guidato la classifica per quasi tutto il torneo, i nostri tantissimi supporter hanno dato prova di sportività e rispetto ovunque, gli sponsor hanno avuto un gran ritorno d'immagine. Per le decisioni importanti attendiamo le decisioni della Figc».

Giuliano Palmas