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Un ragazzino di 36 anni per fare volare il Cagliari

di Enrico Gaviano
Un ragazzino di 36 anni per fare volare il Cagliari

Il difensore Darijo Srna, “monumento” della Croazia, è stato presentato ieri «L’età conta poco, se ho scelto la Sardegna è perchè voglio continuare a vincere»

26 giugno 2018
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CAGLIARI. Darijo Srna ha 36 anni ma la grinta di un ragazzino. Durante la conferenza stampa di presentazione del giocatore croato nella pancia della Sardegna Arena, gli sottolineano che ormai è avanti con gli anni. Lui replica in inglese: «Giocatori come Maldini, Zanetti, Totti hanno mostrato che la carta d’identità conta poco. Vale solo ciò che fai sul terreno di gioco. E io sono certo di poter fare tanto. Sarà il campo a parlare».

Il difensore è un monumento della nazionale croata (134 partite e 22 gol) e dello Shakhtar Donetsk (15 stagioni, 329 partite e 33 reti). A Cagliari non è arrivato per svernare. «Ringrazio il presidente dello Shakhtar che mi ha concesso la possibilità di venire a Cagliari. Lasciò un pezzo di cuore in Ucraina ma vengo in un campionato bellissimo e in una squadra importante, gli stimoli sono tanti».

Con lo Shakhtar però è andato via carico di gloria e di vittorie. A Cagliari invece gli obiettivi sono meno esaltanti. Srna però mostra di essere balcanico di pasta dura, e non mette limiti alla provvidenza. «Quando sono arrivato a Donetsk, la squadra aveva vinto appena un trofeo. Sono andato via con lo Shakhtar che ora ha una bacheca ricchissima, 27 successi. Perché dunque non pensare che anche il Cagliari possa vincere qualcosa di importante»?

La scelta della Sardegna, del resto, è frutto di fiducia e di entusiasmo trasmessi da chi nell’isola c’è già stato e dalle impressioni registrate nei primi contatti con la città. «Ho parlato a lungo con Duje Cop e con Bruno Alves, che hanno elogiato i compagni di squadra, l’ambiente e i tifosi. Io sono arrivato un paio di settimane fa e ho trovato una città bellissima e gente sorridente. Poi ho incontrato il presidente, giovane e ambizioso. Ecco perché ho pensato che Cagliari fosse una scelta giusta, che poteva regalarmi un’altra fetta esaltante di carriera».

Liquida velocemente la vicenda della squalifica di 17 mesi per androstenolone. «Ho dimostrato di essere innocente – taglia corto –. Ma non voglio più pensarci. Ora posso allenarmi e dal 22 agosto giocare partite ufficiali. Punto e basta».

A Donetsk la sua maglia 33 è stata ritirata in suo onore. E in rossoblù con quale giocherà? «So che anche a Cagliari – ricorda – hanno fatto qualcosa del genere, ritirando la 11 di mister Riva. Io ho chiesto la 18 (quella di Barella, ndr), ma il presidente mi ha detto che sarà occupata per alcuni anni, dunque giocherò ancora con la 33».

Chiude la conferenza stampa con un saluto in italiano-sardo strappando un applauso della sala stampa. «Arrivederci e Forza Casteddu».

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