La Nuova Sardegna

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La Nuorese si affida al talento dei giovani per riprendersi la D

di Francesco Pirisi
La Nuorese si affida al talento dei giovani per riprendersi la D

Cambia il progetto sportivo: «Fucina di piccoli campioni» Nel frattempo si aspettano ad agosto gli esiti del ripescaggio

09 luglio 2018
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NUORO . I dirigenti della Nuorese giocano le ultime carte per riottenere già dal campionato prossimo la serie D, persa dopo la bocciatura sul campo. Dagli uffici di via Aosta è partita la domanda di ripescaggio, così da evitare una stagione sui rettangoli di gioco dell’Eccellenza, dove ognuna delle formazioni scenderà in campo per fare lo sgambetto alla nobile del calcio sardo. La risposta della Lega non ci sarà tuttavia prima dell’inizio di agosto, quando saranno esaminate le posizioni di chi ha già diritto a disputare la D e potrebbero essere escluse delle società non in regola con le disposizioni federali. A prescindere dalla categoria, la dirigenza ha iniziato a guardarsi intorno, per tesserare i giocatori che fanno al caso del nuovo progetto sportivo, imperniato sulla valorizzazione dei giovani. Compito che il presidente Michele Artedino, alla guida del club per il settimo anno, ha affidato al ds, Vittorio Tossi, a sua volta legato a doppio filo alle indicazioni del mister Fabio Fraschetti, riconfermato sulla panchina verdazzurra. Per il momento solo contatti e nessun accordo. Mentre alcuni giocatori della stagione passata hanno già scelto altri colori. È il caso del difensore centrale Gerardo Strumbo, accasatosi nel Rotonda, formazione del potentino, appena promossa in serie D. Ma il forfait più pesante sembra possa essere quello di Alessandro Cadau, il capitano delle ultime stagioni in D. Lo ammette lo stesso giocatore: «La Nuorese in queste settimane non mi ha contattato, né per una conferma, né per ufficializzare il divorzio. Ho alcune proposte sia da società di D, sia dell’Eccellenza, anche della Penisola. Presto farò le mie scelte». Partenze in linea con il nuovo progetto della società, imperniato sulla valorizzazione dei ragazzi del territorio. Come conferma l’accordo di “partnership” con l’Atletico, sodalizio locale, nato 30 anni fa col precipuo compito di operare nel calcio giovanile. Ancora Artedino: «In questi anni ho speso tanti soldi alla ricerca del grande nome. Ora, si cambia registro. Costruiamo noi i campioncini del futuro, così da dare anche stabilità alla società. Mi aspetto l’appoggio, oltre che dei tifosi, da parte del Comune che da alcuni anni promette nuove strutture sportive, ma senza che seguano i fatti. Non abbiamo se non il “Frogheri”, inadatto a essere utilizzato con frequenza e da più formazioni». Se sarà D da subito, qualche pedina della stagione ultima continuerà a indossare la casacca verdazzurra. Tra i nomi spesi dallo stesso presidente in testa quelli di Guarino, Mira e del nuorese Tupponi. «Noi siamo favorevoli alla conferma, ma dovrebbero adattarsi a un progetto che non sarà quello passato e anche a una nuova categoria».

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