La Nuova Sardegna

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La VIGILIA dei diavoli rossi 

Per il Belgio domani è la gara della vita

Vermaelen: «Loro sono candidati alla vittoria finale, ma si può fare»

09 luglio 2018
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MOSCA. Una sfida di tale importanza, tra la Francia e il Belgio, non si vedeva da 32 anni. Era il Mondiale 1986, quello di Maradona e della “mano de Dios”, si giocava in Messico e le due nazionali – a Puebla – si contesero il terzo posto nel torneo. I francesi di Platini e Tigana, alla fine, la spuntarono sui belgi di Ceulemans, Scifo e Pfaff per 4-2, nei supplementari.

Domani altro giro altra sfida, questa volta tutt'altro che platonica: in palio, infatti, non c'è un teorico bronzo iridato, ma addirittura un posto nella finale, a Mosca. «Quella di martedì sarà un'altra storia», afferma Nacer Chadli, centrocampista dei “Diavoli rossi”. Che poi confessa di avere vissuto «tante emozioni con la vittoria sul Brasile». «Le stesse emozioni – aggiunge – voglio viverle ogni giorno. Paura della Francia? Tutte le squadre si possono battere, noi rispettiamo tutti ma, se scendiamo in campo con la paura di perdere, allora non saremo mai in grado di vincere. La sfida contro la Francia sarà la più importante della nostra vita e non vogliamo fallire. Anche perché, l'entusiasmo in Belgio dopo l'affermazione sul Brasile è stato meraviglioso e contagioso. Però, in questo momento per noi è importante restare con i piedi per terra». Thomas Vermaelen ha avuto poco spazio ai Mondiali russi, ma è sicuro che il Belgio «può essere orgoglioso di ciò che abbiamo già ottenuto».

L'ex difensore della Roma, oggi al Barcellona, spiega che il Belgio «vuole andare oltre la semifinale e non arrendersi. Dobbiamo credere nelle nostre possibilità e possibilmente vincere». E ancora: «Tutti in questo gruppo siamo felici, c'è sempre stata una grande atmosfera – conclude – La Francia è un avversario durissimo, secondo me sono i candidati per vincere i Mondiali, ma dovranno misurarsi con le nostre ambizioni».



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