BERLINO E’ PREISTORIA, ALE’ LA FRANCE
E’ inutile nasconderlo, abbiamo (quasi) tutti fatto il tifo per la Croazia. Ci ha divertito il miracolo compiuto da una nazione di appena 4 milioni di abitanti capace di arrivare a giocarsi la finale...
16 luglio 2018
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E’ inutile nasconderlo, abbiamo (quasi) tutti fatto il tifo per la Croazia. Ci ha divertito il miracolo compiuto da una nazione di appena 4 milioni di abitanti capace di arrivare a giocarsi la finale ai Mondiali di calcio. Siamo rimasti vittime di quel meccanismo inconscio che porta - quasi sempre - a parteggiare per i più deboli e i più piccoli. Non è andata come abbiamo sperato ma, in fondo, è giusto così perchè la Francia ha fatto vedere di essere la squadra più completa e più attrezzata tra quelle arrivate in Russia. Un mix di esperienza e gioventù, tanti talenti (Mbappè e Griezmann su tutti) e una solidità mentale da veri campioni del mondo.
La Francia ha vinto perchè è stata più forte e ha cancellato un incubo che la tormentava dal 9 giugno di 2006. Quella fu la notte della testata di Zidane a Materazzi, del rigore di Grosso, dell’esultanza di capitan Cannavaro che, dalla gioia, si fece scivolare dalle mani la Coppa e la portò negli spogliatoi acciaccata. Quella notte fummo noi a festeggiare. Padroni di Berlino e del mondo. Ieri sono stati i “cugini” a stappare lo champagne e a resuscitare termini come grandeur che sembravano quanto meno appannati.
La Francia ha vinto perchè è stata più forte e ha cancellato un incubo che la tormentava dal 9 giugno di 2006. Quella fu la notte della testata di Zidane a Materazzi, del rigore di Grosso, dell’esultanza di capitan Cannavaro che, dalla gioia, si fece scivolare dalle mani la Coppa e la portò negli spogliatoi acciaccata. Quella notte fummo noi a festeggiare. Padroni di Berlino e del mondo. Ieri sono stati i “cugini” a stappare lo champagne e a resuscitare termini come grandeur che sembravano quanto meno appannati.