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Il piede fatato è quello di Colombatto

dall’inviato

L’argentino ha vinto la gara dei tiri di precisione. Serata con i portieri in piazza

26 luglio 2018
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PEJO. Il piede "vellutato" è quello di Santiago Colombatto. Il centrocampista argentino ha vinto la gara di tiri diprecisione. In che cosa consisteva? Conclusioni dal limite dall’area a palla ferma, con i calciatori che dovevano mirare gli angoli della porta: quelli bassi davano diritto ad un punto; centrare l’incrocio dei pali ne valeva tre. A disposizione cinque tiri a testa, la palla non doveva toccare terra dopo la conclusione. Colombatto ha insaccato per due volte all’incrocio dei pali. Applausi dai compagni e dal pubblico in tribuna e anche i complimenti di mister Maran, che ha seguito con attenzione, mentre il suo vice, Maraner, prendeva appunti e segnava tutti i dati. Si sono distinti anche Padoin, Castro, Sau, Deiola, Pavoletti, a sorpresa anche Cragno. La squadra ha cominciato la giornata lavorando in palestra. Schemi e tattica nella seduta pomeridiana. Oggi mattinata libera, di pomeriggio l'amichevole con la Cremonese.

Portieri in piazza. Una squadra all'interno della squadra. Sono i quattro portieri rossoblù, Simone Aresti, Alessio Cragno, Riccardo Daga e Rafael, hanno incontrato i tifosi in piazza. Ne è uscita fuori una piacevole conversazione. «ACragno in Nazionale? Rafael ha risposto così a un baby tifosi: «Insieme a noi e al mister Brambilla può crescere ancora tanto, è un grande portiere, nella stagione scorsa ha fatto benissimo». Emozionato il giovane Riccado Daga: «Cosa ruberei agli altri tre colleghi? A Rafael l'esperienza, a Simone la spinta, ad Alessio la reattività. Mi piacerebbe che la Primavera facesse bene anche nel campionato di categoria superiore. L'esordio in prima squadra? Si vedrà». Incoraggiamenti pder Simone Aresti: «Mi è capitato di segnare due reti nel corso della stessa stagione, ma ripeto sempre che per un portiere è meglio parare un rigore piuttosto che fare un gol. I miei hobby? Il mio bambino di dieci mesi, il tempo libero che ho e dedicato a lui».

La serata si è conclusa con un applauso per tutti e con il solito rito di selfie e autografi.

R.M.

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