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Anna e i tiri mancini «Ora il mio tennis è solo divertimento»

di Raimondo Angioni
Anna e i tiri mancini «Ora il mio tennis è solo divertimento»

La Floris a tutto campo, da Wimbledon al fidanzato-coach Anche 5 scudetti per la migliore racchetta isolana di sempre

06 agosto 2018
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SASSARI. Anna Floris e il suo “tiro mancino”. Da oltre 20 anni sulla breccia.

Dai titoli sardi di singolare e doppio conquistati nel 1997 a Oristano con la Mueller a quelli firmati nei giorni scorsi ad Alghero sempre nelle stesse specialità a fianco di Francesca Piu. La tennista cagliaritana nella sua splendida carriera ha fatto il giro del mondo disputando le qualificazioni ai tornei dello Slam e partecipando ai più importanti appuntamenti italiani ed europei, curriculum che le ha fatto guadagnare anche la poltrona n.129 del ranking mondiale Wta.

Un girovagare infinito con la maglia del Tc Cagliari, poi a Pisticci e a Viterbo prima del ritorno nel circolo di Monte Urpinu che l’ha lanciata a livello tricolore individuale. Compresi i cinque campionati nazionali a squadre nel club laziale (dal 2006 al 2010), questa volta a fianco del coach-fidanzato Paolo Ricci (che per quattro anni ha diretto il Tc Torres di Sassari), inseparabile nello sport e soprattutto nella vita.

«Ho conosciuto Paolo durante il trasferimento nel Lazio _ esordisce la mancina targata Monte Urpinu _ e con lui ho fatto un percorso di un certo livello, in particolare firmando i cinque scudetti a fianco di giocatrici importanti come Schiavone, Pennetta e Garbin, quest’ultima attuale responsabile delle azzurre di Fed Cup».

Ma torniamo al… tiro mancino. «Si, è vero _ prosegue la stella cagliaritana _ affrontare le avversarie destrorse mi ha favorito, ma poi ci ho messo del mio allenandomi con serietà e con passione sino a diventare una delle più forti giocatrici italiane».

«Qual è la differenza tra la Floris di ieri e quella di oggi? _ dice ancora Anna _. Prima giocavo a tennis per lavoro, adesso lo faccio per divertimento. Ma in entrambi i casi ho avuto tante soddisfazioni».

Compresi gli otto titoli regionali assoluti che hanno innaffiato una carriera interminabile, cinque vittorie in singolare e tre a livello di doppio: è lei, indubbiamente, la più forte giocatrice sarda di tutti i tempi. Senza contare i due titoli italiani individuali e la semifinale di seconda categoria firmati nelle ultime tre stagioni, proprio quasi alla vigilia del quarto appuntamento tricolore che a metà settembre la riporterà in campo sulla terra battuta della Canottieri Mincio a Mantova. «Sarebbe bello fare tris _ dice sottovoce la Floris». «Anna _ aggiunge Ricci _ va sempre in campo per vincere. E’ ancora competitiva e io sono ottimista sul suo futuro, tricolori di Mantova compresi».

Come va il tennis italiano?

« A livello femminile c’è stato un momentaneo stop – sostiene Anna – dopo i trionfi in Fed Cup. Ma adesso mi sembra che qualcosa si stia muovendo grazie a Chiesa, Paolini, Di Giuseppe, Trevisan e Pieri».

E la Giorgi?

«Camila è molto brava, ha fatto un figurone a Wimbledon, è l’unica azzurra nel tabellone principale agli Us Open, ma non è… italiana, nel senso che non viene allenata dallo staff della Federazione».

I maschietti invece come se la passano?

«Intoccabile Fognini, cè sempre Seppi, mentre oltre a Lorenzi avanzano Cecchinato e Berrettini».

E la Sardegna tennistica?

«Tra le donne l’unica in grado di andare avanti è Barbara Dessolis del Tc Cagliari, ha già qualche presenza in azzurro Under. Alle sue spalle vedo un paio di ragazzine della Torres ma soprattutto il.. vuoto. Tra gli uomini, invece, gli ultimi due titoli sardi li ha vinti l’italo-argentino Franco Capalbo. Come risposta di riserva dico Manuel Mazzella e Antonio Zucca seguiti dall’algherese Michele Fois, bravo ma discontinuo».

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