CAGLIARI. Darijo, Filip e Marko, casa Croazia ad Asseminello. Il capitano storico, il vice campione del mondo e il difensore in cerca di spazio: tre storie di ambizioni e passione. Al Cagliari un mix di certezze e speranze, al momento giusto. A partire da Darijo, leggenda dello Shatkhar Donetz e della nazionale vittoriosa ai mondiali di Russia 2018. Srna, 36 anni e tanta voglia di lasciare il segno nella serie A.
A parole e nei fatti, una scelta non casuale. Ultima partita in Champions contro il Napoli nel settembre del 2017, il terzino destro - ma per qualità tecniche, esperienza e duttilità, può giostrare anche da esterno e in mezzo - è pronto per il rientro dopo un anno di stop squalifica per un anno dovuto all'uso di steroidi. Acqua passata. Anche per Maran che si appresta a riavere in pista il difensore croato, libero da vincoli da oggi. Difficile dire se potrà essere una risorsa spendibile fin da domenica con il Sassuolo. Ma è molto meglio averlo, anche in panchina e pronto all'uso.
Darijo ha già fatto capire di che pasta è fatto. Nello spogliatoio è un leader silenzioso. D'altronde non realizzi il record di presenze nella nazionale croata (134 con 22 reti) e resisti per quindici anni - dicendo no alle avance di Barcellona e Inter tra il 2002 e il 2007 - nel club più blasonato d'Ucraina. Insomma, capitan Srna c'è. A Maran l'enigma della scelta. Fluidificante. Filip e Marko rappresentano due vicende quasi opposte. Quest'ultimo è nel giro Cagliari da due stagioni. Lo scorso anno è stato dirottato al Perugia in B, con Han e Colombatto. Attaccante per vocazione, classe '93, in Umbria è stato prima trasformato in estero del tridente per poi diventare terzino fluidificante.
Rientrato in rossoblù ha svolto un ritiro che per il tecnico è stato interessante. Rapido di gambe, buona reattività, Pajac doveva riandare in prestito ma è diventato rapidamente il vice Lykogiannis. Adesso, dopo la prestazione, collettiva e individuale, non soddisfacente mostrata a Empoli, si aprono spiragli di interesse. Nel caso, Marko c'è. Regista doc. Proviene dal Rijka, serie A croata, gioca da play di fronte alla difesa ha già totalizzato 5 gettoni nella nazionale vice campione del mondo.
Filip Bradaric, nei disegni societari è mister compasso delle geometrie desiderate da Maran. In mezzo al campo - luogo del pianto nello scorso campionato - Filip è il vice di Cigarini. Ma non è detto. Con la personalità mostrata e il peso crescente della pattuglia croata, le gerarchie potrebbero anche essere scalzate a breve. Maran e il suo staff monitorano il numero 6. Bradaric è ancora a corto di preparazione. Ma la corsa alla maglia da titolare è già iniziata. Il ruolo richiede temperamento. E se uno si presenta chiedendo e ottenendo la maglia che è stata di Diego Lopez, un po' di carattere deve averlo.