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Barella mette le ali al Cagliari

Roberto Muretto
Barella mette le ali al Cagliari

Il gol che decide la gara con l’Atalanta arriva nel finale del primo tempo. Sono 3 punti d’oro

03 settembre 2018
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INVIATO A BERGAMO. Sofferta, meritata, voluta e ottenuta. Il Cagliari vince a Bergamo con un gol di Barella che festeggia alla grande la convocazione con la Nazionale maggiore. Una punizione velenosa che beffa Berisha e consente ai rossoblù di portarsi a casa tre punti che in pochi allo stadio "Azzurri d'Italia" riusciranno a prendere. Ma non è solo il risultato a confortare Maran, è la prestazione che la squadra ha regalato sul campo. Se si escludono i 15' iniziali, l'Atalanta mai è stata pericolosa, domata da un avversario che ha interpretato in modo intelligente la gara, non cascando nella trappola delle provocazioni che i neroazzurri hanntentato di mettere in atto nella ripresa. Ottimo l'esordio di Bradaric, puntuale in copertura, intelligente nello smistare il gioco. Ma è tutta la squadra che va elogiata per spirito di sacrificio, organizzazione. Tutti in campo si sono aiutati mettendo in pratica una filosofia che Maran ripete tutti i giorni con un martello pneumatico. E i frutti sono già maturi.

Forza Croazia. C'è una novità nella formazione del Cagliari che sfida l'Atalanta. Maran decide che è arrivato il momento di gettare nella mischia dal primo minuto Bradaric. Il tecnico rossoblù affida a lui la bacchetta del direttore d'orchestra. Prende il posto di Cigarini che nella "sua" Bergamo resta a guardare. Rientra Castro che ha smaltito il fastidio al flessore, Sau (ieri capitano) è ancora preferito a Farias ed ha un'altra chance per guadagnare punti nella gerarchia degli attaccanti. Gasperini fa un po' di turnover dopo le fatiche di Europa League ma non cambia il modulo (3-4-1-2). Pasalic gioca dietro le punte Zapata e Rigoni. Il Papu Gomez, simbolo dei colori neroazzurri, parte dalla panchina.

Leggerezze. Il Cagliari ha un impatto un po' soft con la partita. Troppe palle perse in uscita dalla squadra di Maran, fallosa nelle giocate più semplici. L'Atalanta non impone ritmi alti alla gara ma se le viene consentito di ripartire diventa pericolosa. La sensazione è che gli spazi per fare male alla formazione di casa ci siano ma i rossoblù non sono cinici e troppo spesso tentano la giocata più complicata, finendo con l'agevolare il compito degli avversari. Col passare dei minuti la formazione sarda cresce, alza il livello del pressing, conquista metri e crea qualche grattacapo ai bergamaschi, anche loro poco precisi nelle giocate in profondità. La palla gol capita suoi piedi di Sau che sbaglia clamorosamente da due passi.

Frutti. Il Cagliari li raccoglie all'ultimo minuto del primo tempo. Barella festeggia la convocazione in azzurro con un gol su punizione (c'è un tocco impercettibile di Pasalic) che consente ai rossoblù di andare al riposo in vantaggio. Una mazzata per l'Atalanta, apparsa poco reattiva e quasi intimidita di fronte ad un avversario che gioca con personalità, tiene le linee strette, pressa, conquista palla è prova sempre laverticalizzazione.

A testa bassa. Gasperini inserisce nella ripresa Gomez e passa a un 4-2-4 super offensivo. Il ritmo sale e anche la carica agonistica della formazione di casa che pova a metterla sul piano fisico. Parte qualche colpo proibito e l'arbitro Maresca fa fatica a tenere in pugno il match. Il Cagliari non si scompone e continua a fare la sua gara con spirito di sacrificio, mai in modo passivo ma sempre cercando di ripartire palla al piede.

Ultime carte. Maran toglie Ionita (già ammonito), dentro Dessena e si passa al 4-4-2, con Castro e Bradaric interni. Gasperini si gioca la carta Barrow e Maran risponde con Faragò per Castro Farias per Sau. Il brasiliano scalda subito le mani a Berisha con una conclusione ravvicinata. Il finale è vissuto col cuore in gola ma questa volta la beffa (come col Sassuolo) non arriva e il Cagliari si porta a casa tre punti di platino.

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