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Gli arabi scommettono su Chilivani

Antonio Ledà
Gli arabi scommettono su Chilivani

Sabato giornata di galoppo finanziata dagli sceicchi: montepremi importante e tanti vip. Domani il 61° Gran Premio sardo

12 settembre 2018
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CHILIVANI. Sei mesi per rovesciare il mondo. A marzo gli ippodromi isolani erano quasi rassegnati ad assistere - nel silenzio generale - ai funerali dell’ippica sarda. Sabato a Chilivani, tempio del galoppo targato Quattro Mori, andrà in onda uno spettacolo che resterà nella memoria di allevatori, fantini e artieri. I cavalli si riprendono la scena e se le istituzioni nazionali continuano a essere assenti (o, quando va bene, a perdere tempo in discussioni infinite) pazienza. Il mondo è vasto e l’isola non è poi tanto razzista. Soprattutto quando si parla di soldi. Avanti a briglia sciolta, dunque, grazie ai petrodollari degli arabi e a una passione che accomuna due mondi che il Mediterraneo, fino a ieri, ha diviso.

Gli sceicchi hanno scoperto l’isola facendo shopping in Costa Smeralda, poi si sono accorti che qui, nella nostra regione, c’è un’altissima concentrazione di cavalli arabi e ci sono linee di allevamento super selezionate e preziose. Una pacchia per chi ha soldi da investire e cavalli da vendere. Una fortuna per chi si era già rassegnato al lutto e invece di partecipare e a un funerale assisterà a un matrimonio.

Gli arabi (a due e a quattro zampe) hanno deciso di dare una mano all’ippica sarda. Qualche spicciolo per chi è abituato a contare i soldi a milionate, ossigeno per chi deve fare i conti con biada e fieno, veterinari e maniscalchi. Il risultato è una giornata speciale con il “don Deodato Meloni” che sarà tirato a lucido per ospitare l’ottava tappa del “HH Sheikh Mansoor Festival”, evento che concentrerà gli occhi del mondo del galoppo sulla Sardegna.

In programma tre corse da seguire con attenzione: la “Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan Cup” (una listed race per 4 anni e oltre sui 2.400 metri), la “Wathba Stallion Summer Cup” (maiden per 3 anni sui 1.800 metri dotata di un montepremi di 41.960 euro) e la “Sheikha Lateefa Bint Mansoor Bin Zayed International Pony Race” riservata ai giovani fantini con età compresa tra i 10 e i 14 anni. Quest’ultima gara fa parte di un circuito internazionale di corse su pony e regalerà al vincitore un biglietto per partecipare alla finale che avrà luogo il 9 novembre, all’ippodromo di Abu Dhabi, in concomitanza con la giornata conclusiva del “HH Sheikh Mansoor Festival”. Un incentivo che richiamerà a Chilivani i migliori allievi fantini sardi.

La tappa di sabato segue quella di St. Moritz, in Svizzera, e quelle precedenti negli Stati Uniti, in Marocco, Spagna, Svezia, Belgio, Russia, Inghilterra, Polonia e Francia. Arrivare alla finale di Abu Dhabi sarà una vittoria per chiunque avrà la fortuna di partecipare. E c’è un dato che da solo spiega il perchè: venerdì 9 novembre gli sceicchi metteranno in palio un montepremi da 5 milioni di dirham (poco meno di un milione e 200 mila euro). Una cifra da capogiro. Più alta di quella distribuita in un anno dai tre ippodromi sardi messi assieme.

Giustificato dunque l’entusiasmo dei responsabili della società di corse di Chilivani. «La Sardegna è da sempre la patria del purosangue arabo – spiegano – come testimoniato dalle importazioni di stalloni avvenute fin all’inizio del secolo scorso da Siria e Mesopotamia. Ed è attualmente la regione italiana di maggior prestigio per l’allevamento di questi straordinari cavalli. La passione dei nostri allevatori trova finalmente un premio nell’attenzione dei più importanti investitori nel settore e siamo felici di poter collaborare con l’ippica emiratina. Faremo di tutto per cementare un’amicizia che ci auguriamo possa diventare lunga e proficua per tutti».

Prologo straordinario alle gare di sabato, sarà domani 14 settembre, quando si disputerà a Chilivani la 61a edizione del Gran Premio sardo. Inizio della riunione alle 15.40

 

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