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Provinciali ancora ostiche per un Cagliari in rodaggio

di Roberto Muretto
Provinciali ancora ostiche per un Cagliari in rodaggio

Seconda sconfitta contro una neopromossa dopo il ko dell’esordio a Empoli Senza Pavoletti poche soluzioni in attacco. La nota positiva è la verve di Srna 

24 settembre 2018
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INVIATO A PARMA. Ha ragione Maran quando dice che la sconfitta di Parma è diversa da quella di Empoli. Sabato il Cagliari ha avuto sempre il pallino del gioco, ha provato a rialzarsi, peccando nella finalizzazione. In Toscana aveva rinunciato a lottare, subendo senza reagire. Resta un dato: ha incontrato due neopromosse e ha raccolto zero punti. In sintesi le partite di inizio stagione che sembravano alla portata si sono rivelate tabù. Nelle altre (Sassuolo e Milan in casa, Atalanta fuori) i rossoblù hanno dato il meglio.

Limiti. È stato detto più volte che il Cagliari ha una sola soluzione offensiva: sfruttare le fasce, andare al cross per cercare la testa di Pavoletti, maestro nel gioco aereo. A Parma l’attaccante è stato fermato da una lombalgia acuta e la sua assenza ha pesato moltissimo. La formazione isolana ha continuato a sviluppare il proprio gioco sugli esterni, ma tutti i palloni messi dentro l’area non hanno trovato riferimenti e sono stati gestiti senza difficoltà dai difensori avversari. Primo perchè Sau va servito diversamente, secondo perchè Cerri è troppo statico e non sfrutta come dovrebbe la sua stazza fisica.

Note positive. Darijo Srna. Il croato, in barba ai suoi 36 anni, corre e combatte come un ragazzino. Ha spinto senza sosta sulla corsia, si è fatto apprezzare per alcune chiusure, recuperando e giocando un’infinita quantità di palloni. Un esempio per i compagni. Un trascinatore che non sente il peso dell’età, cancellando tutte le perplessità che aveva suscitato il suo ingaggio. Non per le sue doti tecniche, semplicemente perchè quando si è così avanti negli anni, si è portati a pensare che i limiti fisici possano emergere in modo impietoso. Srna sta invece dimostrando l’esatto contrario.

Continuità. Joao Pedro, rimasto lontano dai campo per sei mesi (squalifica per doping), sta confermando di essere un giocatore indispensabile. Anche a Parma, pur non facendo cose strabilianti, ha confermato che la sua qualità può risultare determinante. Il brasiliano ha il cambio di passo necessario per saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Non è ancora al top della condizione e questo rientra nella normalità, quando sarà al meglio può diventare una freccia avvelenata. Per gli avversari.

Tour de force. La prima di tre partite in una settimana è andata male. Si riparte mercoledì in casa con la Sampdoria e sabato prossimo ancora in trasferta contro l’Inter. Due partite difficili nelle quali bisognerà raccogliere qualcosa. In caso contrario la classifica comincerebbe a non essere bella.

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