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«Per i rossoblù è il momento di cambiare marcia»

Roberto Muretto
«Per i rossoblù è il momento di cambiare marcia»

Il capitano del Cagliari Dessena ha timbrato a Milano la presenza n. 300 in serie A: «Ci riscatteremo sabato col Bologna»

01 ottobre 2018
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INVIATO A MILANO. Avrebbe voluto festeggiare il traguardo delle 300 partite in serie A in modo diverso. Daniele Dessena, che in estate sembrava destinato a fare le valigie, si sta ritagliando spazi importanti. Il capitano del Cagliari è innamorato dei colori rossoblù, un giocatore legato al club, all'ambiente, che quando va in campo non si risparmia. «Trecento gare in A sono un bel traguardo. Sono contento di averlo raggiunto con la maglia della squadra che amo. Il mister mi sta dando fiducia e ogni volta che ho la possibilità di giocare cerco sempre di dare il massimo. Non credo di apparire presuntuoso se dico di considerarmi un giocatore importante, nello spogliatoio e in campo. Non mi risparmio mai, nè in partita, nè durante gli allenamenti. Peccato per la sconfitta con l’Inter, che ci può stare, con un po’ di fortuna poteva andare meglio».

Dessena nelle prime sette partite della stagione ha totalizzato quattro presenze per un totale di 208' giocati. Al "Meazza" aveva anche fatto gol ma con la mano. «Giusto che l'arbitro lo abbia annullato - il suo commento -, però l'ammonizione mi è sembrata esagerata. Così come è stata la mia reazione sul campo. In quei frangenti non riesci ad essere lucido. D'altronde non è che ti capita tutti i giorni di segnare a San Siro. Anche il presidente a fine gara mi ha rimproverato. Ci tengo a sottolineare che non volevo fare il furbo, sono una persona leale e corretta, sempre. Non solo sul campo di calcio ma anche nella vita».

I rossoblù con sei punti non se la passano benissimo ma il capitano guarda avanti con fiducia. «Sono pochi per quello che abbiamo dimostrato in questo inizio di campionato. qualcosa in più meritavamo sicuramente, specie col Sassuolo in casa, match nel quale siamo stati raggiunti nel recupero con un rigore che non era proprio chiarissimo. L’unica partita sbagliata è stata quella contro l’Empoli, nella quale abbiamo giocato male. Ci siamo subito ripresi e in tutte le altre gare la prestazione c'è stata. Ecco perchè sostengo che qualche punto in più potevamo tranquillamente averlo. In casa finora abbiamo affrontato grandi squadre. Sabato arriva il Bologna, sarà fondamentale fare punti per dare una impronta al nostro torneo e allontanarci dalla zona pericolosa della classifica. Non è il caso di fare drammi, siamo soltanto all’inizio».

Il problema del gol c'è. Inutile negarlo. Solo quattro le reti segnate fino a questo momento e una percentuale di finalizzazione molto bassa. «Le occasioni le costruiamo, dobbiamo concretizzare di più la mole di gioco che produciamo. Anche con l'Inter ci sono state delle situazioni nelle quali potevamo fare male ai neroazzurri e non ci siamo riuciti. Sono sicuro che appena ci sblocchiamo le cose andranno meglio. Lo meritiamo noi e lo meritano anche i nostri tifosi».

Il capitano conosce meglio di tutti lo spogliatoio rossoblù. E' un punto di riferimento per tutti, sa soprattutto che i tifosi non hanno voglia di vivere un'altra stagione con l'acqua alla gola. E nemmeno la società, convinta di avere operato bene sul mercato e avere acquistato dei giocatori importanti. «Il Cagliari ha le potenzialità per fare bene. Maran è un allenatore che si fa capire benissimo. Spetta a noi giocatori interpretare le partite nel modo giusto. Da sabato le cose andranno meglio. Col Bologna non sarà una passeggiata, ma noi non abbiamo alternative ai tre punti. Sono fondamentali per arrivare alla sosta senza tensioni».

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