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«Felice di mandare in gol i compagni»

di Roberto Muretto
«Felice di mandare in gol i compagni»

Il Cagliari ha trovato un nuovo assistman: Lucas Castro. «I tifosi cominciano a conoscermi, posso fare ancora meglio»

08 ottobre 2018
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INVIATO A CAGLIARI. Il "piccolo Riquelme" è il nomignolo che gli sta più a cuore. Ma anche se lo chiami "El Pata" non gli dispiace. Lucas Castro (29 anni) sabato pomeriggio ha dato un saggio delle sue qualità tecniche. Assist, dribbling, forza fisica, spirito di sacrificio. Il "pupillo" di Maran si è sbloccato, ha fatto vedere ai tifosi di che pasta è fatto. Finora non aveva incantato, apparendo in qualche frangente lezioso. Contro il Bologna è esploso il suo talento: ha regalato prima a Joao Pedro e poi a Pavoletti due "cioccolatini" da scartare che i due attaccanti hanno trasformato in gol. «Mi fa più piacere fare assist che segnare», aveva detto quando era sbarcato a Cagliari l'estate scorsa. E diceva la verità visto come ha esultato ieri dopo le due reti.

Attesa. Il mister rossoblù lo ha aspettato, facendolo giocare anche quando non era al top della forma. Fiducia ripagata con la super prestazione dell'altro ieri. «Non era una partita semplice - le parole dell'argentino -, siamo stati bravi a interpretarla nel modo giusto e portare a casa una vittoria fondamentale. Questo ci consente di stare tranquilli, tirare il fiato, approfittare della sosta per lavorare al meglio e sistemare alcune cose».

Ruolo. Forse l'allenatore del Cagliari gli ha trovato la giusta posizione sul campo. Da trequartista lo aveva già provato nelle amichevoli estive, esperimento che poi non era stato ripetuto nelle gare ufficiali. Col Bologna la svolta, con la certezza che in futuro Castro giocherà ancora dietro le punte. Sul ruolo Castro la pensa così: «Dietro gli attaccanti avevo già giocato - spiega -, forse occupare quella posizione mi consente di avere maggiore libertà e fare le giocate che preferisco. Le scelte le fa il mister, gioco dove mi chiede. Sono contento che sabato abbianofatto gol gli attaccanti, loro vivono per questo. E sono contento per averli messi nella condizione di segnare».

La prima volta. Il Cagliari non aveva ancora vinto in questa stagione alla "Sardegna Arena". Tre pareggi prima dell'exploit con gli emiliani. «Questo un po' ci dispiaceva - sottolinea Lucas Castro - perchè i nostri tifosisono meravigliosi e ci aiutano tantissimo. E' stato bello festeggiare insieme a loro a fine partita. Anchenelle precedenti gare non avevamo giocato male e costruito tante occasioni da rete, senza riuscire a concretizzarle.Questo successo può rappresentare un punto di svolta del nostro campionato. Sapevamo che la squadra aveva dellepotenzialità, adesso ne siamo ancora più convinti. Dobbiamo giocare allo stesso modo anche in trasferta, se lofaremo ci toglieremo tante soddisfazioni».

Promessa. Castro è un ragazzo genuino. Ha una qualità che nel calcio non è comune: l'altruismo. Gioca per la squadra, lo fa senza risparmiarsi. Nonostante sia a Cagliari da qualche mese, sembra che indossi da anni la maglia rossoblù talmente si sta affezionando a questi colori. «La società ha investito tanto per acquistarmi -conclude il centrocampista argentino - e la tifoseria comincia a conoscermi meglio. Spero di farmi apprezzare non solo per quello che faccio sul campo, ma anche fuori. Ho tanti interessi oltre al calcio e questa cittàmi permette di coltivarli. Sono sempre più convinto che in estate ho fatto la scelta giusta ad accettare ditrasferirmi in Sardegna».



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