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La doccia fredda di Reggio deve svegliare la Dinamo

Andrea Sini
La doccia fredda di Reggio deve svegliare la Dinamo

Basket, il ko al debutto è un fulmine a ciel sereno ma può essere utile

09 ottobre 2018
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INVIATO A LISBONA. Più sorpresi che abbattuti, più delusi che adirati. Il dopo-partita del PalaBigi per la Dinamo ha il sapore amaro dell’appuntamento importante toppato contro ogni pronostico. La sconfitta subita a Reggio Emilia all’esordio in campionato arriva quasi come un fulmine a ciel sereno, in un momento in cui i biancoblù erano attesi dalla prima vera conferma dopo un mese e mezzo di ottime prestazioni nelle amichevoli estive, e a pochi giorni dalla grande vittoria contro il Benfica. Il gruppo è atterrato ieri a Lisbona, dove domani scenderà in campo nel ritorno del Qualification Round di Europe Cup. Il +34 ottenuto al palazzetto permette al Banco di Sardegna di dormire sogni relativamente tranquilli e forse consente di ragionare per un attimo in più su quanto avvenuto a Reggio.

Attenuanti generiche. Tre playmaker non si possono regalare a nessuno, tanto meno a una squadra che da anni fa del proprio campo un fortino. Marco Spissu e Jaime Smith sono rimasti a Sassari e hanno guardato la partita in streaming; l’uruguaiano Parodi, autore di una buona prova contro i portoghesi, non è stato tesserato in tempo per potere esordire nella prima giornata di campionato ed è rimasto a bordo campo. Tutto il peso della costruzione del gioco è finito sulle spalle di Gentile e Bamforth, che hanno giocato rispettivamente 31’ e 29’, e anche Petteway è stato costretto a fare gli straordinari (37’).

Le incompiute. Le assenze nel reparto piccoli hanno certamente penalizzato i sassaresi dal punto di vista della costruzione della manovra. In parte si può spiegare così il gioco un po’ troppo bloccato e il fatto che nei primi due quarti il Banco abbia dato due spallate alla gara solo quando prima Bamforth e poi Petteway sono entrati in striscia. Ma è anche vero che, in fin dei conti, rispetto alle gare delle preseason l’unica assenza è stata quella di Spissu, dato che Smith si è fermato quasi subito e Parodi non era ancora arrivato. Bamforth e compagni, in generale, si sono passati poco la palla, anche se in questo vanno riconosciuti i giusti meriti alla difesa aggressiva (a volte anche troppo) della squadra di Cagnardi. Esposito, non a caso, piuttosto che soffermarsi sulle assenze ha sottolineato la necessità di imparare ad adattarsi alle situazioni e alle emergenze. In aggiunta, all’esordio il Banco si è scontrato con la pessima giornata di alcuni giocatori. Su tutti Rashawn Thomas, uno dei più giovani, che è andato male in attacco (0/6 da 2) e malissimo in difesa, arrivando spesso in ritardo sull’avversario diretto. Ma, in generale, tutta la squadra ha fatto fatica ad accoppiarsi.

Come ripartire. La Dinamo migliore si è vista nel terzo quarto, quando per alcuni minuti la squadra ha piegato le gambe in difesa e dall’altra parte ha eseguito alla perfezione alcuni giochi d’attacco, che non a caso hanno permesso a Cooley di accendersi. Per il resto del match la Dinamo è andata troppo a intermittenza, incapace di speculare sul netto dominio a rimbalzo (40-30, con Reggio che ha raccolto solo tre rimbalzi offensivi). C’è tempo per rimediare, i faccia a faccia di Lisbona porteranno consiglio.

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