La Nuova Sardegna

LISBONA. «Ripartire dallo 0-0? No, per me si parte dal 34-0». Sempre lucido, mai banale, Vincenzo Esposito sfata uno dei luoghi comuni sulle gare in cui conta la differenza canestri. «Si parte dal +34 dell’andata – dice il coach della Dinamo –, dobbiamo essere consci del fatto che giocando in un certo modo siamo in grado di battere il Benfica e anche con un grande margine. Il vantaggio dell’andata ci deve dare serenità e ottimismo: non penso di fare calcoli da 34 in giù, la mia idea è che il margine debba andare se possibile da 34 in su. Ma naturalmente serve fare le tutte le cose nel migliore dei modi».

Stasera il Banco sarà ancora cortissimo nel settore piccoli. «Avere tre assenze ti condiziona perché chi gioca si trova a dover fare uno sforzo fisico e mentale supplementare: Gentile, Bamforth e Pierre si sono trovati e si troveranno ancora a gestire per tanti minuti situazioni particolari che in condizioni normali durano per poco tempo. D’altro canto avrò la possibilità di concedere più minuti a chi ha giocato meno, soprattutto i lunghi. Bisognerà controllare il ritmo per gestire meglio lo sforzo e ridurre le possibilità di errore».

«Dobbiamo sistemare alcune cose – aggiunge Esposito –, correggere gli errori commessi domenica, sia per questa partita che in vista della prossima gara di campionato contro Varese. Nei momenti importanti della gara non abbiamo difeso nella maniera giusta, rispetto al precampionato e alla gara col Benfica dell’andata c’è stata meno lucidità e anche meno attenzione e ne abbiamo pagato le conseguenze. Mi interessa rivedere quel tipo di atteggiamento che per me deve diventare il nostro marchio di fabbrica». (a.si.)