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Genova per voi: pronti Barella e Cragno

di Mario Frongia
Genova per voi: pronti Barella e Cragno

Mancini potrebbe offrire una chance ai due rossoblù nell’amichevole degli azzurri contro l’Ucraina (20,45 Raiuno)

10 ottobre 2018
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CAGLIARI. I tempi dei poster di Stankovic e Casillas in camera sono lontani. Così come il sogno del debutto in A. Adesso, l'asticella sale. E il conto alla rovescia ha suggestioni indescrivibili. Oggi, per Nicolò Barella e Alessandro Cragno non può essere una giornata qualsiasi. Il traguardo è nitido: la maglia azzurra più pesante, dopo l'intera trafila a testa alta nelle formazioni Under. Roberto Mancini li ha voluti di nuovo a casa Italia. Un bel colpo per il tuttocampista e il portiere. Tecnica, grinta, anima, cuore e guantoni del Cagliari. Cagliaritano, classe '97, moglie e una figlia, Nicolò. Originario di Fiesole, 24 anni, fidanzato con la sardissima Silvia, Alessio. Insomma, la corsa alla maglia che vale una vita è aperta.

Stasera, con Nicolò in vantaggio su Alessio che ha di fronte Donnarumma, Sirigu e Perin, a Torino potrebbe essere il loro momento. Anche perché tra i convocati del ct ex Inter e Manchester City, sono gli unici ad aver giocato le prime otto partite di campionato. Insomma, l'in bocca al lupo è d'obbligo.

Predestinato. Per Nicolò i primi calci alla Scuola calcio Gigi Riva («Un giorno l'ho incontrato. Mi ha rivolto la parola, non potrò mai scordarlo»), quindi le giovanili del Cagliari. Sempre nella squadra più anziana di un anno: Barella ha bruciato le tappe. «Alternative? Mia madre mi ha portato al mini basket. Mi hanno cacciato perché prendevo la palla solo di piede». In breve, un predestinato. Dagli esordi nel 2015, in Coppa Italia e in campionato, con Zola e Festa in panca, sempre contro il Parma. Alla conquista del posto da titolare con Rastelli. Fino all'essere tra i leader i più giovani del gruppo. Barella, cursore, grinta e tecnica. Ma anche rubapalloni, sulla scia del suo modelli: Nainggolan. «Radja? Fortissimo. Per come interpreta la partita è unico, sapere che qualcuno mi accosta alle sue giocate mi inorgoglisce»" ha ripetuto il numero 18. Adesso, il gioco si fa duro e affascinante. Dopo la chiamata di un anno fa di Giampiero Ventura, con l'esordio a Coverciano nel team della nazionale maggiore, per le due ultime partite di qualificazione ai Mondiali di Russia. Mancini ha ribadito stima e interesse. «Barella? Può fare grandi cose, il campionato lo aiuterà a crescere» le parole del ct. Insomma, Nicolò potrebbe trovare spazio contro l'Ucraina. Sotto il cielo di Genova la mezzala può raggiungere Cossu, unico calciatore di Cagliari ad aver giocato nell'Italia. Ampliando il quadro, Barella sarebbe il settimo sardo - dopo Zola, Matteoli, Cuccureddu, Sirigu, Cossu e Sau - a indossare la casacca azzurra (l’ottavo considerando sardo il “napoletano” Antonio Langella). Ma anche il ventesimo calciatore rossoblù.

Pararigori. L'ultimo che ha fatto andare in doccia col mal di testa è il polacco Kownacki della Samp: penalty decisivo parato nel recupero. Alessio Cragno in carriera ha strozzato l'urlo di gioia a sette rigoristi. Mancini non perde tempo coi numeri. Ma le prove autorevoli e precise del portiere del Cagliari sono note allo staff tecnico azzurro. Cragno, nato al San Michele Cattolica Virtus, società dove sono passati anche Paolo Rossi e Barzagli, nella corsa all'esordio sfida tre colleghi di grande valore ma ha dalla sua l'età. Giovane, reattivo, un altro atleta rispetto al ventenne del debutto in città con Zeman in panca. Sarà il suo momento? I tifosi cagliaritani lo sperano.

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