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L’Europa dà nuova carica alla Dinamo

di Andrea Sini
L’Europa dà nuova carica alla Dinamo

Contro il Benfica i sassaresi hanno dominato riuscendo anche a risparmiare le energie in vista del match con Varese

12 ottobre 2018
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INVIATO A LISBONA. L’Europa chiama, la Dinamo risponde, ma ora è necessario mettersi al passo anche in campionato. I biancoblù di coach Vincenzo Esposito rientrano rinfrancati dalla trasferta in Portogallo, dove hanno chiuso la pratica Benfica e staccato il pass per la fase a gironi della Fiba Europe Cup. La bella vittoria ottenuta al Pavilhao Fidelidade di Lisbona, che fa seguito al +34 ottenuto una settimana prima al PalaSerradimigni, cancella in parte il passo falso di domenica scorsa a Reggio Emilia. Le conferme più importanti delle quali Bamforth e compagni hanno bisogno sono quelle che si attendono per domenica, quando il palazzetto aprirà i battenti per il matinée di campionato: a Sassari arriva la Openjobmetis Varese di Attilio Caja, reduce dal successo per mezzo canestro al debutto contro la Leonessa Brescia.

A cento all’ora. Due gare contro il Benfica, due volte a quota 100 punti. Nella doppia sfida contro i lusitani la Dinamo ha dato il meglio di sé dal punto di vista offensivo, mettendo alle corde gli avversari grazie a giochi d’attacco quasi sempre rapidi e fluidi. Mercoledì sera il Banco di Sardegna è andato a referto con tutti gli undici uomini a disposizione, con ben 7 in doppia cifra più altri due a quota 8 punti. Tra doppi impegni settimanali, viaggi e soprattutto assenze pesanti, i sassaresi avrebbero potuto provare a gestire il ritmo giocando con il cronometro. Invece la squadra di Esposito ha spinto sull’acceleratore per tutti i 40 minuti (70 tiri dal campo e 31 tiri liberi sono un’enormità), segno che il Dna della nuova Dinamo è proprio questo. E i 59 punti segnati nella prima metà di gara la dicono lunga sul potenziale offensivo a disposizione.

L’area è biancoblù. Nelle tre gare ufficiali sin qui disputate la Dinamo ha sempre dominato a rimbalzo. Una supremazia nettissima anche nella gara di Reggio Emilia (40-30) e assolutamente devastante nella gara di Lisbona: ma dietro il 47-26 scolpito nelle statistiche c’è in realtà il lavoro di tutta la squadra, con dieci giocatori che hanno portato il loro mattoncino e lunghi che hanno fatto il loro dovere. Al Benfica mancava il centro titolare, Xavi Rey, ma è bene sottolineare che il centro titolare della Dinamo è stato fatto riposare (solo 11’ in campo per Cooley) e dunque l’altra buona notizia è questa: Cooley o non Cooley, nelle due aree le carambole finiscono quasi sempre nelle mani dei sassaresi.

Difesa&garra. Contro la Grissin Bon la Dinamo ha perso soprattutto perché la difesa non è sempre stata all’altezza. A Lisbona da questo punto di vista la squadra di Esposito non ha brillato particolarmente, incassando 92 punti. Ma stavolta, come già si era visto in tante occasioni durante il precampionato, nei momenti in cui i padroni di casa stavano producendo il massimo sforzo per cambiare l’inerzia della gara sono arrivate le giocate difensive più importanti. E da buone difese e rimbalzi, come mostrato durante le amichevoli estive, normalmente il Banco riesce a produrre attacchi rapidi e fluidi. I solisti non mancano di certo, da Bamforth a Petteway, ma è con il gioco corale che la Dinamo riesce a dare il meglio.

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