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A Porto Cervo rivive il fascino del “Costa”

A Porto Cervo rivive il fascino del “Costa”

Il presidente dell’Aci Sassari presenta la gara: «Abbiamo percorsi unici e una lunga tradizione, sarà una scommessa vinta»

19 ottobre 2018
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SASSARI. Quarant’anni portati bene. Era il 1978 quando l’Aci di Sassari del presidente Franco Di Suni, il Consorzio Costa Smeralda (saldamente in mano all’Aga Kan), la galassia Fiat e la Martini&Rossi unirono le forze per far nascere in Gallura una manifestazione che è diventata adulta e si è trasformata senza però dimenticare i protagonisti di quei primi, pionieristici anni dell’automobilismo sportivo sardo. Il Rally Costa Smeralda è rimasto nel cuore dei tifosi e dei piloti che lo hanno fatto crescere e che sono cresciuti con lui. In molti torneranno in macchina questo fine settimana per partecipare alla prima edizione del “Rally Storico della Costa Smeralda”, una gara che ripercorre le strade di quella prima edizione e che avrà il cuore a Porto Cervo. L’evento è stato riproposto dall’Aci Sassari “pilotato” da Giulio Pes di San Vittorio. Alla vigilia del semaforo verde il presidente fa il punto sulla manifestazione e sullo stato di salute dell’automobilismo isolano.

Riproporre il Costa Smeralda quarant’anni dopo la prima edizione è una bella sfida.

«Il Rally Costa Smeralda ha fatto la storia dell’automobilismo sardo ed è un marchio che abbiamo il dovere di tutelare. E’ un brand importante per l’Aci ed è un patrimonio per tutta l’isola. Avevamo l’obbligo di riaccendere l’attenzione su questa gara e siamo orgogliosi di esserci riusciti».

Si correrà su asfalto e non terra.

«Questo è un rally storico e le vetture sono oggetti preziosi che vanno tutelati. Correre su terra sarebbe stato troppo rischioso. E poi la terra è scomparsa dalle speciali che stiamo riproponendo. Oggi all’Insuledda come a San Pasquale, a Campovaglio e ad Aglientu le strade sono state asfaltate. Però sarà una gara vera e visto l’elenco dei partenti c’è da scommettere che nessuno alzerà il piede dall’acceleratore»

Proponete anche un gara di regolarità.

«Sì, c’è il rally vero e proprio e c’è una gara di regolarità con vetture bellissime che renderanno speciale la cerimonia di partenza e di arrivo dal molo vecchio di Porto Cervo».

Porto Cervo sarà il cuore della manifestazione.

«Sarà tutto come nella prima edizione. Sala stampa e direzione di gara saranno ospitati nel “Cervo Tennis” mentre nel molo sarà allestito il palco per la partenza e le per premiazioni e il parco chiuso. Sarà un tuffo indietro di 40 anni».

I rally storici stanno crescendo un po’ ovunque. Dove può arrivare il Costa Smeralda?

«Noi speriamo di diventare una prova del campionato italiano già il prossimo anno. Poi puntiamo all’Europeo. E’ un traguardo che si può raggiungere perchè abbiamo dalla nostra una lunga tradizione, una location unica e il sostegno dell’Aci nazionale e della Regione».

Un rally in Sardegna. Un rally in questa stagione. Perchè?

«Perchè lo sport è una carta importante anche in chiave turistica. La nostra gara porterà in Gallura 300 persone tra piloti, navigatori e meccanici e coinvolgerà altrettante tra commissari, assistenza e sicurezza. Una macchina imponente che darà lavoro ad alberghi, ristoranti e bar. Di fatto a Porto Cervo l’estate avrà una coda almeno fino a lunedì».

Lei ha già citato la Regione chi altro vi ha aiutato?

«Devo ringraziare l’Aci Sportico guidato da Angelo Sticchi Damiani - che ha premesso che sarà al via - e poi il Comune di Arzachena e tutti quelli attraversati dalla gara. Devo ringraziare anche il Consorzio Costa Smeralda, la Meriott e i tifosi che ci seguiranno».

Che cosa c’è oltre alla gara?

«A Porto Cervo ci saranno una serie di stand, allestiti ti da Mirtò, che metteranno in mostra le eccellenza dell’enogastronomia e dell’artigianato locale. Sarà una bella vetrina per l’isola e le sue peculiarità».

Come spiega l’amore dei tifosi sardi per i rally?

«Perchè abbiamo una lunga tradizione e percorsi straordinari. Però io allargherei il discorso. In Sardegna c’è una grande attenzione per tutto quello che ruota intorno al mondo dei motori e la prova l’avremo il prossimo fine settimana alla Scala Piccada. Sarà un’altra grande festa dell’automobilismo».

Antonio Ledà

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