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La veterana azzurra Rosanna Baiardo: «Uno spot per tutto il volley, anche in Sardegna»

La veterana azzurra Rosanna Baiardo: «Uno spot per tutto il volley, anche in Sardegna»

«Una gran bella partita – è il commento a caldo su Italia-Serbia di Rosanna Bajardo, la sarda più titolata della pallavolo femminile, con oltre cento presenze in nazionale negli Anni Ottanta – ho...

21 ottobre 2018
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«Una gran bella partita – è il commento a caldo su Italia-Serbia di Rosanna Bajardo, la sarda più titolata della pallavolo femminile, con oltre cento presenze in nazionale negli Anni Ottanta – ho perso solo il primo set perché ero ancora a scuola (è insegnante di educazione fisica), ma loro sono fortissime, e da come si erano messe le cose non pensavo arrivassimo al tie-break. Invece siamo arrivati a un pelino dalla vittoria».

L’Italia non era fra le favorite dei mondiali, pensava che potesse arrivare fino in fondo?

«In realtà nessuno ci avrebbe pensato. Va dato grande merito a Julio Velasco che ha avuto l’intuizione di creare il Club Italia, e così far crescere tutte insieme le giovani migliori, da cui la nazionale pesca sempre a piene mani. Una cosa che ai miei tempi ci sognavamo, ci si trovava a giugno finito il campionato e si andava a giocare in nazionale, ma si poteva fare poco».

L’alzatrice di Narbolia Alessia Orro è stata esclusa dalla nazionale alla vigilia dell’evento per scelta tecnica.

«Una decisione del ct Mazzanti ma io in quel gruppo l’avrei inserita, non le manca niente. Dovrà farsi valere in campionato per dimostrare fino in fondo quello che vale, e magari fargli cambiare idea in futuro».

Come vede in prospettiva questa nazionale?

«E’ un gruppo talmente giovane che è destinato ad avere un futuro esplosivo. Manca solo un po’ più di varietà di gioco, sfruttiamo poco le centrali, pur avendole fortissime. Ecco, se riusciremo a colmare anche questa lacuna saremo davvero imbattibili».

Sia nel mondiale femminile che in quello maschile l’Italia ha fatto registrare numeri da record in tv.

«Una cosa bellissima, che io ho potuto toccare con mano, sentendo le persone per strada che commentavano le partite, o gli alunni che mi chiedevano di insegnare loro la battuta al salto. E magari fino a quel momento gli stessi non si erano mai interessati né di pallavolo o di altri sport. Queste sono delle grandi manifestazioni che coinvolgono soprattutto i più giovani, quindi è un’occasione che tutto il movimento deve saper sfruttare a dovere, lavorando sul reclutamento e sullo sviluppo dei settori giovanili. Anche qui in Sardegna».

Fabio Fresu

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