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Caporetto per la Torres e il suo mister

Caporetto per la Torres e il suo mister

I rossoblù umiliati dalla Vis Artena. Ore contate per la panchina di Pino Tortora, contestato dai tifosi della Curva Nord

22 ottobre 2018
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SASSARI. Game over. L’avventura sassarese di Pino Tortora sembra arrivata al capolinea. L’allenatore del miracolo, quello che aveva riportato la Torres in D al termine del campionato scorso, ha lasciato il campo a testa bassa, sotto i fischi della curva. La sua squadra è uscita con le ossa rotte dalla sfida con la Vis Artena valida per il settimo turno del campionato di serie D. 4-2 il risultato finale per gli ospiti con il punteggio che racconta solo in parte il divario tra due squadre. La Vis è apparsa di un’altra categoria rispetto ai rossoblù. Più reattiva, più rapida, più dotata tecnicamente e spietata nel far ripartire il contropiede. La Torres è scesa in campo sapendo di dover affrontare una gara spigolosa e non è mai riuscita a imporre il suo gioco.

Va detto che Tortora ha dovuto, per l’ennesima volta, rimescolare le carte per l’infortunio che ha tolto di scena Carlo Piga (in tribuna insieme a Chelo e Minuloto) ma la “smazzata” è stata disastrosa. Il mister ha spostato Briukov a sinistra e ha schierato Peana esterno basso a destra con Lazazzera e Opoiescu centrali davanti al portiere Kinalis. A centrocampo Scioni ha fatto il mediano con Bianco e Leto a completare il reparto. Demartis ha giocato da falso 9 con Sarritzu a destra e Ayo a sinistra. La Vis ha allargato il gioco con Pagliaroli padrone della fascia destra e Origlia a sinistra. I due hanno trovato praterie e, soprattutto il primo (ex rossoblù col dente avvelenato), ha fatto sfracelli. Briukhov non è riuscito a fermarlo una sola volta, e i due centrali, lenti a macchinosi nei disimpegni, sono presto andati in affanno. Già al 5’ Pagliaroli ha messo Persichini nelle condizioni di battere a rete costringendo Kinalis a salvarsi di piede. Tortora si è alzato dalla panchina, fiutando il pericolo, ma è andato incontro al suicidio con incosciente rassegnazione. Così, in meno di dieci minuti, i laziali hanno colpito tre volte. Le prime due con Persichini, servito entrambe le volte da Pagliaroli, poi con Origlia che ha concluso in rete una lunga mischia in area rossoblù.

Solo dopo la mezz’ora la panchina sassarese ha capito che bisognava cambiare qualcosa mandando in campo Camilli per Oproiescu e risistemando la difesa con Peana riportato nel suo ruolo di centrale e Biukhov a destra. Le cose sono migliorate tanto che a al 42’ Bianco è stato messo giù in area e Leto, dal dischetto, ha permesso ai rossoblù di tornare negli spogliatori con un briciolo di speranza.

In avvio di ripresa la Torres ha continuato a spingere e, dopo un paio di occasioni sprecate da Ayo e Padovani ha trovato il gol del 2-3 firmato da Peana con la complicità (decisiva) di Tarantino che ha spinto la palla nella propria rete nel tentativo di calciarla via. La partita si è improvvisamente riaperta ma nel momento di tirare fuori l’orgoglio la Torres si è persa permettendo agli avversari di riportarsi a distanza di sicurezza con Pagliaroli e di ridicolizzare la retroguardia rossoblù in altre tre o quattro occasioni. E’ finita coi cori di protesta della curva e Tortora a testa bassa, consapevole di essere arrivato al capolinea.

Antonio Ledà

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