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La notte speciale di papà Pavoletti

La notte speciale di papà Pavoletti

Poche ore di sonno, il volo per Firenze e un gol da dedicare a Giorgino

23 ottobre 2018
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CAGLIARI. Dal reparto di ginecologia del Santissima Trinità in via Is Mirrionis, a Elmas. Un volo per Fiumicino, la prosecuzione per Firenze. Con la vita che appena due ore prima si è completamente ribaltata: «Sì, sono diventato padre, ho addosso un'adrenalina pazzesca». Leonardo Pavoletti sorride. Il barbone sempre più folto, e chissà che adesso, se vuole stringere a sé il piccolo Giorgio, non debba farlo ritoccare. L'attaccante che entra, segna in scivolata («Una palla bellissima di Faragò»), un colpo che rientra meno spesso nel repertorio dell'attaccante tra i primi cinque d'Europa nei gol di testa, e regala ai suoi il punto del pari.

«Tutto per Giorgino ed Elisa, la mia compagna. E per il personale del Santissima Trinità che fin dai primi giorni ci ha riservato una bella accoglienza e ha assistito mia moglie nel modo migliore». Insomma, Giorgino, data programmata del parto martedì 16 ottobre, è nato nella notte tra sabato e domenica. Il numero 30 del Cagliari era in campana. Sabato, con il charter che ha imbarcato la squadra diretta alla trasferta contro Chiesa lui non c’era. Poi, hanno chiamato dal reparto diretto da Eleonora Coccollone. "Ci siamo" le parole dei medici. Pavoletti ha dribblato tutto e tutti.

Tutto è filato liscio. Mamma e figlio stanno bene. Leonardo ha preso il primo aereo per Roma, ha proseguito per il capoluogo toscano. «Al mister ho detto che avevo dormito poco, forse un paio d'ore, e anche mangiato male. Mi tenga fuori, non me la sento». Maran è padre e uomo di mondo. Ha capito, l'ha abbracciato e ha piazzato Cerri al centro dell'attacco. Ma quando il Cagliari è andato sotto dal dischetto, il tecnico rossoblù ha detto al vice Maraner di chiamare Pavoletti. Da qui in poi, la storia è nota. E quella del papà-goleador ha fatto il giro del mondo pallonaro.

«Giorgino questa rete è per te». E chissà cosa dirà quando rivedrà il padre che si allunga in spaccata e beffa Lafont e mezza difesa della Fiorentina. Una perla che vale il pari. Insomma, il colpo da maestro nel e per il giorno migliore. Così che la gioia individuale del bomber marinaio (finora quattro perle in A e due in Coppa Italia, dopo le undici, nove di testa, del campionato scorso), è diventata la felicità condivisa dal gruppo. che lo ha festeggiato.

Mario Frongia

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