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La Torres domani a Ostia per Tortora è l’ultima chance

La Torres domani a Ostia per Tortora è l’ultima chance

SASSARI. Non c’è il tempo (e forse neanche la voglia) di piangersi addosso. Domani pomeriggio la Torres tornerà in campo a Ostia per l’ottava giornata di un campionato si sta trasformando in un...

23 ottobre 2018
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SASSARI. Non c’è il tempo (e forse neanche la voglia) di piangersi addosso. Domani pomeriggio la Torres tornerà in campo a Ostia per l’ottava giornata di un campionato si sta trasformando in un Calvario. I rossoblù dovranno dimenticare il 2-4 casalingo contro la Vis Artena ma non sarà facile liberare la testa dai fischi della curva e dalle perplessità degli habituè della tribuna che faticano a ricordare una sconfitta così pesante tra le mura amiche del Vanni Sanna. Pino Tortora si è assunto le responsabilità della disfatta e nel dopo gara ha parlato con il presidente Salvatore Sechi senza escludere il tema più spinoso nell’agenda della società sassarese: il futuro del mister e di alcuni dei giocatori voluti da lui. L’impressione è che se non ci fosse di mezzo il turno infrasettimanale Tortora sarebbe già ai saluti. Ma con la partita di Ostia alle porte è difficile pensare a un cambio di panchina. Non ci sono i tempi tecnici e non avrebbe senso affidare la squadra a un allenatore che non ha mai visto i giocatori e non avrebbe l’occasione per farlo.

Dunque avanti così con la speranza che la trasferta di domani possa trasformarsi in un punto di svolta della stagione rossoblù. La squadra ha un’occasione insperata per salvare il suo allenatore e, in fondo, anche se stessa. Un rigore in zona Cesarini che Tortora proverà a non sprecare. Che ci riesca è un altro discorso perchè la Torres vista domenica è davvero poca cosa: debole in attacco (dove manca una prima punta capace di vedere la porta) leggera a centrocampo e a dir poco imbarazzante in difesa. Il mister ha qualche attenuante (le assenze di Minutolo e Carlo Piga hanno pesato) ma ci ha messo del suo costringendo Briukhov e Peana a giocare fuori ruolo. Una scelta suicida che ha regalato praterie agli attaccanti avversari trasformando Pagliaroli (un ex che ha debuttato nel calcio professionistico proprio con la maglia rossoblù) nel Ronaldo della serie D. Trenta minuti di follia pura con la Vis che ha colpito tre volte archiviando la gara con una facilità disarmante.

Adesso ripartire sarà dura anche se l’orgoglio può fare miracoli e i rossoblù, pur nel disastro dell’altro ieri, hanno dimostrato di aver un cuore e di potercisi aggrappare. Sul 3-0 la squadra sassarese ha avuto la forza di riportarsi sotto rischiando tantissimo in contropiede ma creando, finalmente, qualcosa di buono in avanti. Basterà per fare punti a Ostia?

Il presidente Sechi ha parlato con i giocatori e non ha nascosto, neanche a loro, la sua delusione. «Sapevo che sarebbe stato un anno difficile – ha detto – ma non mi aspettavo una partenza così sotto tono. Sono deluso per i risultati però non avrei mai pensato di dovere assistere alla prima contestazione dei tifosi appena quattro mesi dopo la festa per la promozione. Avevo detto che questo sarebbe stato un campionato di assestamento e di ricostruzione, Sapevo che sarebbero arrivati anche momenti difficili ma francamente non così. Non dopo appena sette giornate di campionato». Per il presidente «La crisi di questa squadra e anche il mio fallimento. La fine di un progetto nel quale avevo creduto ma che invece ha bisogno di essere aggiustato. Quello che è certo e che non lascerò che la Torres riprecipiti nel pantano dell’Eccellenza».

A.L.

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