Il triplete di Valentina, torresina doc
La capitana rossoblù fa il punto sulla stagione della squadra sassarese
26 ottobre 2018
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SASSARI. Protagonista di questo inizio di stagione con 3 reti siglate il capitano rossoblù Valentina Congia si racconta tra passato, presente e futuro sportivo.
Perché ha scelto proprio il calcio?
«Ho iniziato a giocare per strada, ho sempre avuto la passione per il pallone, ben presto mi sono accorta che il calcio sarebbe stato il mio sport. La mia prima squadra è stata il Buggerru, ho iniziato a giocare a 5 anni e ci sono rimasta per otto stagioni. In seguito ho militato per un anno a Bindua e l’ultimo anno con i maschietti l’ho disputato ad Iglesias nell’Antas Calcio».
Poi l’arrivo nel calcio femminile un salto notevole?
«Assolutamente sì. La prima squadra femminile è stata il Villacidro all’età di 15 anni. Militava in serie B, sono rimasta due anni, poi mi sono trasferita all’Oristano e poi alla Torres».
Perché ha scelto la Sassari Torres?
«Sin da piccola ho sempre avuto l’ambizione di vestire la maglia rossoblù e la vedevo come un punto di arrivo perché è sempre stata l’eccellenza in Sardegna. L’anno scorso ho coronato il mio sogno e voglio ringraziare la società, il presidente, il mister e tutto l’entourage perché hanno creduto in me».
Che tipo di giocatrice è Valentina Congia?
«Sono ambiziosa e cerco di migliorarmi per puntare sempre al massimo».
Obiettivi personali?
«Sento di dover ripagare la società cercando di migliorarmi sempre di più e di fornire delle grandi prestazioni. Per quanto riguarda la squadra, penso che siamo un gruppo affiatato e questo potrebbe aiutarci a conseguire un obiettivo un po’ più importante della salvezza».
Ha avuto modo di indossare la fascia da capitano, emozionata?
«Per me è stato un orgoglio indossarla. Premetto che per me un capitano deve esserlo anche senza indossare la fascia. Penso che abbia un ruolo fondamentale all’interno della squadra ma anche fuori dal campo».
Piero Garau
Perché ha scelto proprio il calcio?
«Ho iniziato a giocare per strada, ho sempre avuto la passione per il pallone, ben presto mi sono accorta che il calcio sarebbe stato il mio sport. La mia prima squadra è stata il Buggerru, ho iniziato a giocare a 5 anni e ci sono rimasta per otto stagioni. In seguito ho militato per un anno a Bindua e l’ultimo anno con i maschietti l’ho disputato ad Iglesias nell’Antas Calcio».
Poi l’arrivo nel calcio femminile un salto notevole?
«Assolutamente sì. La prima squadra femminile è stata il Villacidro all’età di 15 anni. Militava in serie B, sono rimasta due anni, poi mi sono trasferita all’Oristano e poi alla Torres».
Perché ha scelto la Sassari Torres?
«Sin da piccola ho sempre avuto l’ambizione di vestire la maglia rossoblù e la vedevo come un punto di arrivo perché è sempre stata l’eccellenza in Sardegna. L’anno scorso ho coronato il mio sogno e voglio ringraziare la società, il presidente, il mister e tutto l’entourage perché hanno creduto in me».
Che tipo di giocatrice è Valentina Congia?
«Sono ambiziosa e cerco di migliorarmi per puntare sempre al massimo».
Obiettivi personali?
«Sento di dover ripagare la società cercando di migliorarmi sempre di più e di fornire delle grandi prestazioni. Per quanto riguarda la squadra, penso che siamo un gruppo affiatato e questo potrebbe aiutarci a conseguire un obiettivo un po’ più importante della salvezza».
Ha avuto modo di indossare la fascia da capitano, emozionata?
«Per me è stato un orgoglio indossarla. Premetto che per me un capitano deve esserlo anche senza indossare la fascia. Penso che abbia un ruolo fondamentale all’interno della squadra ma anche fuori dal campo».
Piero Garau
