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Pavoletti sfida la Juve: «Il Cagliari deve fare il suo gioco»

Pavoletti sfida la Juve: «Il Cagliari deve fare il suo gioco»

Il bomber premiato dall’Ussi: «La Nazionale è un chiodo fisso, ma ora penso all'affascinante sfida contro Ronaldo»

01 novembre 2018
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CAGLIARI. Leonardo Pavoletti è il rossoblù del momento: capocannoniere con 5 gol, un avvio al fulmicotone, e la gioia del primo figlio, Giorgio, nato dieci giorni fa. Ieri è stato premiato dall’Ussi Sardegna per il suo rendimento nella passata stagione: 11 gol e salvezza messa in tasca. Una cerimonia rimandata rispetto a quella ufficiale svoltasi all’Horse Country di Arborea il 16 ottobre, proprio per l’imminenza della nascita del suo bambino. Ovvio cogliere l’occasione per una breve chiacchierata con il giocatore che è partito subito dall’impegno durissimo che aspetta la squadra sabato notte allo Juventus Stadium. « Giocare contro i bianconeri nel loro campo ha sempre un grande fascino. Dobbiamo essere bravi a fare il nostro gioco – sottolinea il bomber livornese del Cagliari –, applicando la nostra nuova mentalità, questa personalità che stiamo sfoderando in questa stagione. Guai a fare passi indietro, poi è chiaro che magari saranno più bravi e ci batteranno ma l’importante è continuare sulla strada che abbiamo intrapreso».

La sfida con Cristiano Ronaldo lo stuzzica. «Non ci ho mai giocato contro. Solo sfiorato l’anno scorso in Real-Napoli. Sarà un bel momento trovarlo in campo».

L’avvio di campionato di Pavoletti è il migliore della sua carriera in serie A: 10 partite e 5 gol, meglio delle stagioni d’oro al Genoa. «Tutto deriva dal fatto che ho dovuto sempre fare i conti con gli infortuni e i ritiri mai fatti bene. Quest’anno invece ho fatto bene la preparazione. Poi con la maturità, meno vizi, e una gestione più oculata, riesco e a dare continuità alle mie prestazioni, e a fare qualche gol in più. Spero di continuare così».

La nazionale, Pavoletti, l’ha appena intravista. Un paio di convocazioni e nulla più. Ma il sogno resta sempre intatto. «La nazionale è il chiodo fisso un po’ per tutti – ammette –. Ci spero ovviamente, mi alleno tanto. Ma tutto è conseguente a quello che faccio con il Cagliari, l’importante è fare bene e fare gol con la mia squadra, sapendo che se segno parecchio, arriva anche la chiamata. Intanto io e i miei compagni ci stiamo divertendo: nel Cagliari c’è una atmosfera nuova, tanto ottimismo, e i risultati stanno arrivando».

Facile anche parlare del piccolo Giorgio, che ha allietato casa Pavoletti. «Il nome lo abbiamo scelto entrambi – ricorda – io e la mia compagna Eli, ci piaceva a tutti e due. Ora faccio il papà, cambio anche i pannolini, anche se è dura. Meglio – dice ridendo – giocare e fare gol...» (en.g.)

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