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«Adesso sogno un gol in maglia azzurra»

di Roberto Muretto
«Adesso sogno un gol in maglia azzurra»

Periodo positivo per il bomber del Cagliari Pavoletti: «Merito dei compagni e della società, mi fanno sentire importante»

12 novembre 2018
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INVIATO A FERRARA. Quando ha lasciato il Genoa per trasferirsi al Napoli, in tanti hanno detto che Leonardo Pavoletti stava commettendo un errore. In realtà l’attaccante non ha mai trovato spazio sotto il Vesuvio. Sarri gli ha fatto “scaldare” la panchina. La sua carriera ha subito un piccolo trauma e le solite “male lingue” avevano pronostico per lui un futuro grigio. La musica è cambiata quando è sbarcato in Sardegna. È diventato un punto di riferimento e ora si gode la paternità e la convocazione in azzurro. «Credo sia il premio per come ho cominciato questo campionato- le sue parole, dette senza polemica -. Vivo tutto con serenità, anche quando sono stato riempito di critiche non mi sono abbattuto. So soffrire e so che soltanto lavorando sodo puoi riscattarti e dimostrare che hai molto da dare».

Riscatto. La scorsa stagione ha fatto fatica. «I tifosi del Cagliari il vero Pavoletti lo stanno vedendo adesso - spiega l’attaccante -. Quando sono arrivato venivo da un periodo negativo e avevo bisogno di ritrovarmi. Ero un po’ in difficoltà. Se ci sono riuscito il merito non è soltanto mio che sono maturato e mi sento più tranquillo, ma anche dei compagni e dell’allenatore che mi fanno sentire importante. Segnare è il mio mestiere e l’obiettivo è quello di dare un contributo per raggiungere prima possibile la quota salvezza».

Nazionale. Pavoletti forse non si aspettava di essere chiamato dal ct Mancini. Anche se lo sperava tanto e il suo nome era stato fatto più volte da settembre in poi. «Quando è arrivata la notizia - racconta - eravamo ad Asseminello. Abbiamo festeggiato più di quando segniamo un gol. Per cinque minuti, tutti i compagni e chi in quel momento era presente, sono venuti a farmi i complimenti. Ho provato un grande piacere perchè ho visto negli occhi dei ragazzi la felicità. In Sardegna c’è l’ambiente ideale per lavorare bene, io sono praticamente rinato».

Quattro Mori. Tre rossoblù in azzurro. Non succedeva dal 2013. Pavoletti gonfia il petto: «La conferma che la società sta progettando bene. Sono convinto che il Cagliari nei prossimi anni si toglierà tante soddisfazioni. Non parlerei solo di me, di Barella e Cragno, anche Romagna è con l’Under 21 ed è un punto fermo. Per quanto mi riguarda è normale sperare che mi venga data la possibilità di giocare. Ho il morale a mille e mi sento pronto a dare il massimo. Oggi, quandpo arriverò a Coverciano sentirò un po’ di emozione ma credo che anche questo sia normale».

Bomber d’Europa. Nessuno ha fatto meglio nei gol di testa di Pavoletti nei campionati europei più importanti. Quest’anno l’attaccante del Cagliari è a quota sei reti, delle quali cinque di testa. «Sfrutto il fisico e l’elevazione - commenta - e poi devo ringraziare i compagni. Sabato Srna che ha pennellato un cross meraviglioso. Nel gioco aereo credo di difendermi bene ma adesso voglio segnare anche di piede».

Passo avanti. Sul Cagliari Leo ha le idee chiarissime. «A Ferrara il nostro primo tempo non è stato positivo. Loro avevano più fame, erano più determinati. Il gol a freddo ci ha penalizzato, ma non eravamo aggressivi come altre volte». La squadra, comunque, ha due punti in più della passata stagione e margini di crescita. «Lavoriamo bene - conclude Pavoletti - e col mister siamo in sintonia. Penso che possiamo regalare soddisfazioni ai nostri meraviogliosi tifosi che ci seguono ovunque».

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