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L’AVVENTURA È DAVVERO FINITA

L’avventura è finita. Un punto in quattro partite è troppo poco anche per chi, dopo aver fallito la qualificazione agli ultimi Mondiali alla guida della Nazionale azzurra, le aveva tentate tutte per...

12 novembre 2018
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L’avventura è finita. Un punto in quattro partite è troppo poco anche per chi, dopo aver fallito la qualificazione agli ultimi Mondiali alla guida della Nazionale azzurra, le aveva tentate tutte per difendere la sua panchina superando la soglia del ridicolo. Questa volta Gian Piero Ventura ha avuto un moto di orgoglio e dopo il pareggio del Chievo contro il Bologna si è presentato negli spogliatoi per annunciare le dimissioni. Una sola parola, ma inequivocabile: addio.

L’ex ct aveva sognato di rilanciarsi in un mondo difficile come quello del pallone e aveva preso al volo l’offerta - a dir poco disperata - del Chievo. «Ho l'entusiasmo di un ragazzino e una voglia feroce» aveva detto il giorno della presentazione. Poi erano cominciati i guai con la debacle contro l'Atalanta, la sconfitta a Cagliari e lo scivolone col Sassuolo. Lui sembrava repellente alle critiche e troppo pieno di se per mettere in dubbio la scelta di riaccomodarsi in panchina. Ieri i fischi dei tifosi veronesi lo hanno riportato alla realtà. Un risveglio brusco e definitivo (anche se Campedelli ha congelato di dimissioni). Quell’addio non sembra rivolto solo alla panchina del Chievo ma al calcio e, forse, al Belpaese. In Madagascar c’è un mare spettacolare e il pallone è solo un gioco.

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