l’analisi
Manca davvero poco per fare il definitivo salto di qualità
dall’inviato
FERRARA. la sensazione che si ricava seguendo le partite del Cagliari è questa: la squadra sembra a un passo dal fare il definitivo salto di qualità, poi gli manca sempre qualcosa per riuscirci....
12 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA
FERRARA. la sensazione che si ricava seguendo le partite del Cagliari è questa: la squadra sembra a un passo dal fare il definitivo salto di qualità, poi gli manca sempre qualcosa per riuscirci. Lacune che Maran lavora per colmare ma evidentemente ancora il puzzle non è completo, vanno aggiunte tessere. Non è semplice trasmettere la mentalità vincente a un gruppo che la scorsa stagione ha rischiato la retrocessione. Il processo non è mai immediato.
Carattere. C’è un dato sul quale vale la pensa fermarsi a riflettere. La rimonta firmata a Ferrara, non è solo legata al carattere (la squadra più volte ha dimostrato di averne, anche se non sempre lo esprime), la Spal è stata ripresa col gioco, applicando sul campo i concetti di calcio molto cari al mister: pressing alto e palle in profondità per sfruttare le corsie. Meccanismi ripetuti centinaia di volte durante gli allenamenti. Il prossimo step? avere una maggiore continuità di rendimento.
Esperienza. Il primo tempo “moscio” dei rossoblù ha due spiegazioni. La prima: in campo ci sono anche gli avversari che non stanno a guardare. La seconda: l’apporto dei giocatori esperti è fondamentale. Srna e Padoin (Lazzari si è rivelato un bruttissimi cliente) ci hanno messo 45’ per carburare, hanno spinto poco. È quindi venuta a mancare la spinta sulle fasce e soprattutto i cross per la testa di Pavoletti. Bradaric ha perso smalto, verticalizza raramente e anche nella fase di non possesso è meno incisivo. Forse l’aria della “sua” nazionale gli farà bene.
Segnali. Marco Sau, gettato nella mischia da Maran nella fase decisiva della gara, si è calato subito nel clima del match, dando un contributo fondamentale. Ha protetto il pallone, ha fatto salire la squadra, si è mosso bene negli spazi, favorendo gli inserimenti da dietro. È un giocatore che può dare ancofra molto al Cagliari.
R.M.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Carattere. C’è un dato sul quale vale la pensa fermarsi a riflettere. La rimonta firmata a Ferrara, non è solo legata al carattere (la squadra più volte ha dimostrato di averne, anche se non sempre lo esprime), la Spal è stata ripresa col gioco, applicando sul campo i concetti di calcio molto cari al mister: pressing alto e palle in profondità per sfruttare le corsie. Meccanismi ripetuti centinaia di volte durante gli allenamenti. Il prossimo step? avere una maggiore continuità di rendimento.
Esperienza. Il primo tempo “moscio” dei rossoblù ha due spiegazioni. La prima: in campo ci sono anche gli avversari che non stanno a guardare. La seconda: l’apporto dei giocatori esperti è fondamentale. Srna e Padoin (Lazzari si è rivelato un bruttissimi cliente) ci hanno messo 45’ per carburare, hanno spinto poco. È quindi venuta a mancare la spinta sulle fasce e soprattutto i cross per la testa di Pavoletti. Bradaric ha perso smalto, verticalizza raramente e anche nella fase di non possesso è meno incisivo. Forse l’aria della “sua” nazionale gli farà bene.
Segnali. Marco Sau, gettato nella mischia da Maran nella fase decisiva della gara, si è calato subito nel clima del match, dando un contributo fondamentale. Ha protetto il pallone, ha fatto salire la squadra, si è mosso bene negli spazi, favorendo gli inserimenti da dietro. È un giocatore che può dare ancofra molto al Cagliari.
R.M.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
