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Mister Filippi è sconsolato: abbiamo giocato 30 minuti

Mister Filippi è sconsolato: abbiamo giocato 30 minuti

OLBIA. Adda passà 'a nuttata, e intanto però chissà come si è svegliato Michele Filippi il giorno dopo Olbia-Gozzano. «I primi venticinque minuti sono stati positivi»: questa la frase che l'allenatore...

12 novembre 2018
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OLBIA. Adda passà 'a nuttata, e intanto però chissà come si è svegliato Michele Filippi il giorno dopo Olbia-Gozzano. «I primi venticinque minuti sono stati positivi»: questa la frase che l'allenatore dell'Olbia ripeterà più spesso nella conferenza post-partita. Un avvio promettente, poi la gara ha preso un'altra piega. «Si tratta di una partita difficile da commentare. Nella prima parte abbiamo avuto occasioni importanti, e poi loro nell'unico tiro in porta, su angolo, hanno trovato il gol. Da lì si è complicata la partita e chiaro che poi sia diventata più difficile - continua Filippi -. Nel secondo tempo siamo ripartiti bene ma prendere il terzo gol è stato il macigno finale, da quel momento abbiamo finito di giocare», consapevole di quanto la squadra (non) abbia fatto.

Qualche scelta dalla panchina ha colpito; su tutte, quella diu dare spazio a Senesi solo a gara in corso e schierare dal primo minuto Biancu dietro le punte. «Da settimane si stava allenando bene e mi sentivo di dargli un'opportunità. Biancu ha comunque fatto una buona partita», commenterà l'allenatore dei bianchi, ma viene difficile essere d'accordo. Delusione, ma anche rammarico: quell'inizio così arrembante aveva creato più di una speranza. «Si è capito che questa squadra deve sempre andare al massimo per restare in partita. Diventa complicato commentare solo mezz'ora, so bene che oggi quella parte viene cancellata da quanto successo dopo». Lo sanno anche i tifosi della curva mare, che non hanno risparmiato il tecnico, tra cori e commenti a fine gara. «Le contestazioni fanno parte del gioco, so cosa vuol dire essere tifosi, capisco la loro passione e so che una reazione del genere nasce dall'amore per la squadra. Prendo gli insulti e li porto a casa, è giusto così e io ci metto la faccia». Qualche interrogativo incombe su Filippi e sulla sua panchina, lui chiosa: «Un allenatore si sente sempre in discussione, sono domande che vanno fatte ai dirigenti, ora bisogna capire come risolvere la situazione". (p.a.)

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