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Maran vuole risolvere il guasto all’avviamento

Troppe volte il Cagliari si è fatto sorprendere nei primi minuti, oggi alla ripresa del lavoro se ne parlerà

14 novembre 2018
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CAGLIARI. Quattordici punti in dodici partite, tredicesima piazza alla pari col Genoa. Il Cagliari di Rolando Maran marcia col ritmo di chi sa il fatto suo. Eppure, qualcosa per strada è stata lasciata. Con 16 reti al passivo (undicesima difesa dal campionato) e 12 realizzati (tredicesimo attacco), i rossoblù possono e devono migliorare un percorso di crescita e maturazione. Un rush che si traduce con un ulteriore allontanamento dalle zone calde della classifica. Attualmente il terzultimo posto è a +5, con l'appaiamento a quota 9 di Empoli e Udinese. Insomma, meglio non rilassarsi. E preparare gambe e testa a dare oltre il massimo, fin dalla ripresa di lunedì 26 in notturna, nel posticipo alla Sardegna Arena, contro il Torino.

Anche dal pareggio in rimonta di sabato scorso contro la Spal la dice lunga su quali possano essere le potenzialità di Pavoletti e compagnia. La reazione e la convinzione di poterci provare fino alla fine, sono uno dei jolly del gruppo di Maran. Intanto, dagli almanacchi emerge l'ultimo pareggio in rimonta: contro la Sampdoria nel dicembre del 2017. Eppure, ai tifosi - ma anche al tecnico e alla squadra, come si è intuito dalle parole post gara di Faragò, Ionita e Pavoletti - un filo di rammarico, visto il modo in cui è stato rimessa in sesto la trasferta di Ferrara, rimane.

Maran insiste su spirito e approccio. Sia che si sfidi la Juve di CR7 o una diretta concorrente per stare in A, cuore e animo non possono mancare.

Con la Spal - che per oltre un'ora ha fatto la partita e ha pagato caro l'infortunio dei due centrali, Vicari e Felipe - il Cagliari ha capito una volta di più che ha le carte in regola. E può dettare i tempi, senza esitazioni. Ecco, perché alla ripresa di questo pomeriggio il tecnico illustrerà ai superstiti dalle chiamate in nazionale, pro e contro di una partenza al rallenty.

Mario Frongia

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