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Fair play, otto storie per il premio “La Nuova”

Fair play, otto storie per il premio “La Nuova”

Il Comitato italiano rilancia il “Mediterranea Award”: ai lettori il compito di scegliere il gesto più bello

17 novembre 2018
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SASSARI. Gli otto finalisti del "Mediterranea Award" sono ai nastri di partenza. Anzi, sul sito della “Nuova” stanno già arrivando i primi voti che determineranno - da qui a metà dicembre - la classifica del premio Fair Play 2018. La consegna avverrà nel corso di una lunga serata di beneficenza in programma il 15 dicembre nel Teatro comunale di Sassari. Il vincitore sarà scelto dai nostri lettori. Basterà un clic sul sito del giornale per spingere la storia più bella, quella meritevole di essere ricordata nell’albo d’oro della manifestazione. Sul palco saliranno una serie di personaggi che si sono distinti per correttezza e buon senso.

L'iniziativa è promossa dal vice presidente nazionale del Comitato italiano Fair play, il sassarese Franco Cassano, che ha deciso di allargare il campo dei partecipanti dallo sport all’impresa, dal sociale allo spettacolo. I vincitori saranno quattro. Si comincerà con il “Premio La Nuova Sardegna”, che sarà attribuito al protagonista di un episodio positivo raccontato sulle pagine del nostro giornale. Si continuerà con il "Giovanni Cherchi" destinato a un dirigente sportivo e intitolato al manager della Dinamo scomparso qualche anno fa, quindi con il "Premio Mauro Piredda", che andrà a un giornalista che si è distinto nel raccontare storie di fair play e col remio “Comitato Nazionale” consegnato a un sardo che si è messo in luce nella sua attività fuori dall’isola.



Per quanto riguarda il premio La Nuova Sardegna la scelta del vincitore è affidata ai lettori. Le storie che abbiamo individuato sono otto e le ricordiamo in breve.

1) Ragazzo senegalese aiuta le vittime di un crollo alla rotonda di Platamona. L’episodio è di fine luglio di tre anni fa. L’estate richiama sulla spiaggia dei sassaresi decine di persone. All’improvviso un botto, il crollo, una nuvola di polvere e le grida disperate di gente intrappolata sotto le macerie del muro della “Rotonda”. Sei ragazzini feriti, due gravi e un fuggi fuggi generale. Nella calca si distingue Moussa, un ambulante senegalese che molla tutto ed è il primo ad accorrere per prestare soccorso ai feriti, scavando a mani nude consapevole che in certe situazioni non c'è un secondo da perdere. Per lui tanti applausi, tante promesse e una medaglia del Comune. Forse meritava di più.

2) La bella favola della squadra di calcio della Pagi. 4 ottobre 2015. La data è importate perchè segna il debutto nei campionati dilettantistici sardi di una squadra interamente composta da richiedenti asilo. La squadra le busca un po’ su tutti i campi ma vince la gara più importante: quella contro il razzismo e l’ignoranza. Un partita resa possibile dalla disponibilità della Figc regionale e da un nullaosta nazionale firmato da Carlo Tavecchio.

3) La carica di 249 ragazzi impegnati a ripulire la città. Si sono presentati in tanti, il 26 settembre di tre anni fa, dimostrato con l'impegno e l'entusiasmo che si può rendere il mondo più pulito divertendosi. I bambini e i ragazzi delle scuole sassaresi hanno dato una grande lezione di senso civico ai loro concittadini meno sensibili. Sono stati gli studenti di sei elementari i protagonisti della manifestazione "Puliamo il mondo", organizzata da Legambiente per liberare dai rifiuti abbandonati le città italiane. E Sassari, almeno per un giorno, ha cambiato aspetto.

4) Troppe cicche sulla spiaggia. Ma c’è chi le raccoglie. Armato di bottigliette di plastica, tanta pazienza e un amore smisurato per la natura è andato avanti e indietro per ore sulla spiaggia di Maria Pia ad Alghero a caccia di mozziconi di sigaretta. Non è un dipendente del Comune, ma un semplice cittadino che ha deciso di dare l'esempio e rimediare con l'ingegno alla maleducazione di chi frequenta le spiagge senza alcun rispetto. Un lavoro certosino e volontario che ha portato Antonello Unida, sassarese, a diventare un esempio da imitare.

5) Umberto Graziano ospita un clochard. Quando una domenica di aprile di due anni fa a ha incrociato lo sguardo di quell'uomo che chiedeva l'elemosina sulla scalinata della chiesa dei Cappuccini ha capito che non poteva tirare dritto. Umberto Graziano, comico sassarese di 51 anni, solitamente è abituato a far ridere, ma questa volta ha deciso di fare una cosa serissima. A quell'uomo con la barba lunga e gli occhi azzurri ha fatto una promessa che pochissimi giorni dopo ha rispettato. Graziano lo ha portato dal parrucchiere, gli ha dato dei vestiti puliti e poi gli ha offerto un tetto e un letto comodo su cui dormire.

6) Piccinnu, giovane bomber del Telti sbaglia un rigore ingiusto. Ha 21 anni Riccardo Piccinnu, attaccante del Telti, e un senso dell’onestà raro nel mondo del calcio. E’ lui il protagonista di un episodio con pochi precedenti. Sul campo della Bittese l'arbitro ha concesso al Telti un calcio di rigore per un fallo di mani in area di un difensore locale, che aveva voluto fermare il gioco perché un suo compagno di squadra si era infortunato. Una pallonata alla testa, e l'avversario era a terra. Un rigore sacrosanto per il regolamento ma non per il fair play. Così Riccardo, dopo aver ottenuto l'ok della panchina, ha deciso di non segnare calciando lentamente a fondo campo. Un gesto da ricordare ai ragazzini che si avvicinano alle scuole calcio.

7) Sa Paradura dei pastori sardi per aiutare i terremotati dell’Umbria. Mille pecore, 500 quintali di foraggio e un'infinità di prodotti derivati del latte arrivati da ogni angolo della Sardegna, più una task force di 220 persone guidate da Gigi Sanna, irriducibile cantante-pastore degli Istentales, sotto lo sguardo benevolente della Coldiretti. Sono i numeri record dell'antica tradizione agropastorale della paradura che nel marzo dello scorso anno i pastori sardi hanno organizzato per aiutare i loro colleghi delle zone terremotate nel centro Italia. Sì, perché nel mondo delle campagne la solidarietà si misura così, ricostituendo il gregge di chi ha perso tutto per qualunque disgrazia.

8) Donazione privata per il nuovo ambulatorio oculistico a Sassari. L’ambulatorio chirurgico dell’unità operativa complessa di Oculistica dell’Aou di Sassari si è realizzato anche grazie al prezioso contributo di una famiglia molto conosciuta in città. I fratelli Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano Delogu hanno voluto ricordare il padre Angelo, titolare di un importante negozio di ottica, con un a donazione che ha permesso di attrezzare un ambulatorio chirurgico dedicato a cataratte e interventi intravitreali. Un servizio importante per la sanità sassarese.
 

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