Devecchi: «È tutto un problema di testa»
di Andrea Sini
Il capitano ci mette la faccia: «Sino a qualche tempo fa nei momenti chiave facevamo le cose giuste. Ora è il contrario»
19 novembre 2018
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SASSARI. Il giro di campo a testa bassa, con i fischi rimasti in gola ai tifosi, andati via silenziosi e pensierosi dopo avere abbozzato un applauso. Un faccia a faccia tra giocatori e staff negli spogliatoi durato quasi un’ora e alla fine il capitano che ci mette la faccia. Un minuto in campo, un quarto d’ora in sala stampa davanti a telecamere e taccuini: Jack Devecchi non si tira indietro e prova ad analizzare la situazione.
«In questo momento c’è un po’ di superficialità di troppo – sottolinea il capitano biancoblù –, sino a poco tempo fa, nei momenti importanti delle partite trovavamo spesso la chiave giusta. Ora ci proviamo, ma se non ci riusciamo magari aspettiamo che le cose tornino a girare per il verso giusto, però così le partite ci sfuggono dalle mani».
Che clima si respira nello spogliatoio sassarese, dopo questa brutta sconfitta? «La squadra è unita – assicura Devecchi, alla sua quarta stagione da capitano –, ci siamo confrontati nello spogliatoio, siamo coscienti degli errori che stiamo commettendo. Il confronto è stato assolutamente sereno, senza alzate di testa. Il problema è che in questo momento tendiamo troppo a rilassarci e ad aspettare che la partita arrivi da noi. Non è un problema tecnico ma di testa, noi siamo gli stessi di un mese fa e di due mesi fa».
Mercoledì si torna in campo in Ungheria nell’ultima garadel primo turno di Europe Cup. Poi la trasferta a Trento e, dopo la sosta, ancora la trasferta di Bologna e la sfida con Milano in casa. Come si può uscire da questa brutta situazione? «Dobbiamo metterci a lavorare a testa bassa, dobbiamo rientrare in certi binari, dobbiamo ritrovare l’entusiasmo che ci ha contraddistinto sino a poco tempo fa. Deve tornare ad accendersi la fiammella».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«In questo momento c’è un po’ di superficialità di troppo – sottolinea il capitano biancoblù –, sino a poco tempo fa, nei momenti importanti delle partite trovavamo spesso la chiave giusta. Ora ci proviamo, ma se non ci riusciamo magari aspettiamo che le cose tornino a girare per il verso giusto, però così le partite ci sfuggono dalle mani».
Che clima si respira nello spogliatoio sassarese, dopo questa brutta sconfitta? «La squadra è unita – assicura Devecchi, alla sua quarta stagione da capitano –, ci siamo confrontati nello spogliatoio, siamo coscienti degli errori che stiamo commettendo. Il confronto è stato assolutamente sereno, senza alzate di testa. Il problema è che in questo momento tendiamo troppo a rilassarci e ad aspettare che la partita arrivi da noi. Non è un problema tecnico ma di testa, noi siamo gli stessi di un mese fa e di due mesi fa».
Mercoledì si torna in campo in Ungheria nell’ultima garadel primo turno di Europe Cup. Poi la trasferta a Trento e, dopo la sosta, ancora la trasferta di Bologna e la sfida con Milano in casa. Come si può uscire da questa brutta situazione? «Dobbiamo metterci a lavorare a testa bassa, dobbiamo rientrare in certi binari, dobbiamo ritrovare l’entusiasmo che ci ha contraddistinto sino a poco tempo fa. Deve tornare ad accendersi la fiammella».
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