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Anche il gol fra le mille novità azzurre

Anche il gol fra le mille novità azzurre

L’Italia in amichevole batte gli Usa al 94’ con Politano. Bene i sardi Sirigu (decisivo) e Barella, Kean il primo millennial

21 novembre 2018
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GENK. L'Italia saluta il 2018 con una vittoria, ma il gol resta una questione da stregoni. Non solo perchè per superare una fragile nazionale Usa è servito la rete di Politano al 94': l'1-0 così raggiunto racconta di una nazionale che spreca infinte palle sotto porta, anche con un centravanti vero come Lasagna. Tre le palle buone sul suo sinistro, tutte mal sfruttate. E non è stato l'unico ad avere il braccino corto sottoporta.

Mancini a fine partita vanterà orgoglioso di ritenere la sua nazionale più avanti delle aspettative nel percorso di crescita, e dalla serata in Belgio può trarre qualche indicazione positiva, a parte la sterilità realizzativa. Sensi è una piacevolissima scoperta azzurra, Verratti si conferma finalmente faro del centrocampo. E il futuro remoto è cominciato dopo un'ora di gioco, con l'esordio del primo millennial azzurro. Un dettaglio che il primato sia toccato a Kean, e non all'atteso Tonali.

Il ct, rispediti a casa cinque degli undici azzurri di San Siro, costruisce per l'ultima dell'anno un'Italia sperimentale. A centrocampo con Barella e Verratti entra Sensi, non Tonali, e la scelta dà ragione a Mancini. Davanti a caccia del gol c'è Lasagna, Berardi e Chiesa ai lati confermano il 4-3-3. Anche gli Stati Uniti del ct a 'termine’ Sarachan sono in via di ricostruzione dopo la mancata qualificazione al Mondiale; Weah jr. resta in panchina, nella ripresa c'è spazio per Villafana, diventato prof con un reality.

93' di attacchi continui confermano la diagnosi: mal di gol. Funziona benissimo Sensi in posizione di play (ed è la vera buona notizia per il ct), naturale l'intesa con Berardi - compagno al Sassuolo. Gli Usa non sono mai pericolosi, il dominio azzurro di centrocampo è assoluto; le fasce di Emerson e De Sciglio sono però poco sfruttate e davanti non si trova concretezza. Tanto palleggio e due occasioni nel finale: un bel sinistro che Berardi si prepara alla perfezione (38') e Hrovath toglie da sotto la traversa, poi un autogol rischiato sulla punizione tesa di Verratti a un soffio dallo scadere.

Al rientro in campo l'italiano di Germania Grifo sostituisce Chiesa. Poi, l'arbitro Cakir decide di non ricorrere, per una caduta di Berardi in area, alla Var sperimentata per la prima volta anche dalla Uefa. Al rallentatore sarebbe da rivedere anche Lasagna, quando al 14' davanti alla porta si fa parare la più chiara occasione da rete tra i suoi piedi. Per dare un tono alla serata serve allora l'ingresso in campo, dopo un'ora di gioco, di Moise Kean: è il primo nato nel 2000 a giocare con la maglia azzurra. Gli Usa sfiorano addirittura il vantaggio con un colpo di testa di Zimmerman, Sirigu è reattivo e devia in angolo.

L'episodio scuote gli azzurri, si torna a cercare il gol. La gran stoccata di Grifo da fuori impegna Hrovath in volo. Fortuna per Lasagna che il lancio di Verratti lo peschi, a sentir il guardalinee, in fuorigioco perchè il sinistro è ancora sul portiere. Kean sfugge a sinistra veloce, dal fondo il suo sinistro corre lungo la linea di porta. Il sortilegio del gol sembra completato a 6' dalla fine, quando Lasagna di sinistro spara in alto una palla facile. Mancini pensa già a un altro 0-0, ecco al quarto di recupero la palla di Verratti per Politano che da due metri spizza dentro la rete. La panchina azzurra salta in piedi come fosse una partita ufficiale. Quelle della qualificazione a Euro 2020 che il ct vuol vincere tutte, sperando che il sortilegio sia stato sconfitto.

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