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Che grinta capitan Pulina sbaglia due rigori ma scuote Sorso con 3 gol

di Germano Nurchis
Che grinta capitan Pulina sbaglia due rigori ma scuote Sorso con 3 gol

Eccellenza, una prestazione da annali del calcio contro l’Atletico Uri Oltre 150 reti in carriera: «Capita, è una questione di forza mentale»

28 novembre 2018
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SORSO. Passerà agli annali del calcio italiano, per una partita del “piccolo” campionato di Eccellenza sardo, giocata domenica scorsa fra Sorso e Atletico Uri. Una tripletta, e due calci di rigore sbagliati,

Il protagonista è Michele Pulina attaccante biancoceleste, 38 anni, da due anni sotto la guida di Pierluigi Scotto. Se gli si restituisse una rete, per una segnatura attribuita erroneamente al compagno di squadra Andrea Chessa, sarebbe a quota 11, secondo tra i bomber dopo Meloni (Muravera) e Onyekaechi (Nuorese). Ma con modestia lui non ne fa un problema anche perchè nel suo palmares conta oltre 150 gol in carriera di cui più di 100 in serie D. Sassarese, ha dato i primi calci al pallone nel Latte Dolce per passare subito alla torres, dove Mario Piga lo fa esordire a 17 anni in C2 segnando fra i professionsti la sua prima rete in Coppa Italia.

Domenica mette a segno il primo rigore (13') e, ne sbaglia due al 16' e al 21'. Il Sorso mancando il netto 3 a 0 rischia perchè gli avversari nel finale del primo tempo pareggiano, sempre su rigore. Ci pensa ancora Pulina: gol. L’Uri accorcia, e ancora Michele Pulina si appella alla sua esperienza e addirittura dribbla il portiere avversario mettendo a segno il pallone della vittoria.

Ha giocato fra i professionisti a Frosinone e Imperia, rientrato in Sardegna è stato a Tempio, Calangianus, poi ancora Torres in D. Sui due errori è esplicito: «Mi sono fidato troppo sul primo, nel secondo ho voluto dare forza ma il terreno pesante non mi ha aiutato. Bisognare poi recuperare la forza mentale per rifarsi».

Quest'anno è anche il capitano: «E' un onore e spero di continuare su questa strada. Per me il calcio è tanto e lo faccio con passione dopo aver lavorato per otto ore. Sento ancora l'agonismo, ho voglia e passione per procedere».

I compagni? «"Sono eccezionali, ho un ottimo rapporto con tutti». Il "ragazzo" non ha rimpianti ed è ottimista per il futuro. E nel suo mondo sportivo ha riservato un ruolo importante alla famiglia. Davide, cinque anni, è sempre presente, anche nel dopo partita negli spogliatoi.

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