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Asara: felice di rimettermi in gioco

Asara: felice di rimettermi in gioco

Il neo allenatore dell’Usinese comincia una nuova avventura e promette impegno e passione

30 novembre 2018
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SASSARI. Una carriera ad alti livelli ma ancora tanta voglia di inseguire un pallone. Marco Asara si è rimesso in gioco accettando di sedersi sulla panchina dell’Usine dopo l’esonero di Omar Rivolta. La squadra rossoblù non sta andando benissimo (nona in classifica nel campionato di Promozione a dieci punti dalla capolista Li Punti) ma non ha perso le speranze di riavvicinarsi alla vetta. Usini è una piazza importante che negli ultimi anni ha sempre fatto bene. Riuscirà a risollevarsi? Asara (una lunga carriera tra la B e la C1 con una bella parentesi alla Torres) promette impegno, passione e tanta, tantissima esperienza. «Ho desso sì ai dirigenti dell’Usinese perchè sono convinto che qui si possa fare bene. Ero fermo da un paio d’anni perchè la Canterà Sorso, la scuola calcio che ho creato insieme a Michele Fini, mi ha preso molto tempo. Ma sono contento di rimettermi in gioco».

Che cosa può promettere ai tifosi di Usini?

«Tanto impegno e una grande voglia di ricominciare a scalare la classifica».

Che cosa le ha chiesto la società?

«La dirigenza si aspettava un campionato diverso. Speravano di lottare con le prime quattro o cinque squadre e invece le cose sono andate diversamente. Però c’è il tempo per recuperare e ci proveremo».

Che squadra ha trovato?

«Non l’ho costruita io e credo che alcuni ruoli siano un po’ scoperti. Adesso si apre il mercato di dicembre e credo che qualcosa si possa aggiustare. Oggi dovrebbe firmare Roberto Orlandi (una punta ex Alghero e Arzachena) e ci sono altre trattative già avviate».

Perchè hanno scelto Marco Asara?

«Forse perchè ho fatto bene prima da giocatore e poi da allenatore. Mi fa piacere che si siano ricordati di me».

Da allenatore che cosa pensa delle altre squadre di vertice del nord Sardegna?

«Vedo molto bene il Latte Dolce e sono contento per Stefano Udassi che sta confermando tutte le cose buone fatte con lo Stintino. Sono contento anche per Marco Sanna che è tornato sulla panchina della Torres. Per lui la situazione è un po’ più difficile ma spero che riesca a togliersi le soddisfazioni che merita. Devo dire che mi aspettavo di più dall’Olbia e dall’Arzachena. Ma va anche detto che sono finite in un girone durissimo».

Si sente “tradito” da Michele Fini, suo socio nella Cantera, e neo campione d’Uruguay con il Penarol?

«No, con Michele siamo grandi amici. Lui non poteva dire no a Diego Lopez e ha fatto bene perchè col Penarol hanno vinto campionato e coppa nazionale. Da qualche giorno è tornato a Sorso per un periodo di vacanza e lo sto costringendo a fare gli straordinari alla Cantera. Anche perchè adesso tocca a me tornare in panchina». ( a.l.)

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