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«Dai Cagliari, puoi fare molto di più»

Roberto Muretto
«Dai Cagliari, puoi fare molto di più»

L’ex portiere Storari spinge i rossoblù: «A Frosinone non sarà facile ma bisogna vincere. Che bravi Cragno e Barella»

01 dicembre 2018
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CAGLIARI. Ora studia da dirigente. Il suo futuro lo vede ancora nel calcio ma dietro una scrivania. Marco Storari lo scorso giugno ha concluso una carriera che gli ha regalato tante soddisfazioni. A Cagliari è stato due volte: la prima per sei mesi, contribuendo a una salvezza che dopo il girone di andata, concluso con soli 10 punti, sembrava impossibile. La seconda, nel 2015, stagione nella quale è stato protagonista del ritorno in A dei rossoblù. Poi un addio un po’ turbolento che non ha comunque intaccato la simpatia che l’ex portiere ha per i colori rossoblù.

Il Cagliari avrebbe potuto avere una classifica migliore?

«Credo che l’obiettivo sia stare a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione. La squadra di Maran è in linea con le aspettative. Poteva avere qualche punto in più e stare due-tre posizioni più avanti, ma alla fine l’importante è arrivare al traguardo».

Lei è stato un ottimo portiere, Cragno a che punto è?

«Lo considero un ragazzo con ampi margini di crescita. Tra un paio di anni capiremo dove può arrivare. Ha la fortuna di giocare in una piazza ideale, un ambiente dove può completare serenamente il suo percorso di maturazione. La convocazione in nazionale è stato un premio e uno stimolo per Alessio. Merita di fare tanta strada».

Barella è già un top player?

«Io ci andrei piano ad usare questi termini. Sta facendo il salto di qualità, anche se ancora ha delle lacune da colmare. Un giudizio attendibile su questo giocatore potrà essere dato quando giocherà in un club che punta a vincere in Italia e in Europa. Con la nazionale ha dimostrato che a certi livelli ci può stare benissimo. Mancini ha fatto bene a puntare su Nicolò, in questo momento nel suo ruolo è tra i migliori».

Come sono i suoi rapporti col presidente del Cagliari Tommaso Giulini?

«È un po’ di tempo che non lo vedo. Con lui i rapporti sono buoni. è una persona intelligente, seria e corretta. Ha capito che per restare in serie A bisogna investire e mi sembra lo stia facendo. Quest’anno a Cagliari sono arrivati giocatori importanti. Peccato per l’infortunio di Castro, non ci voleva perchè si stava inserendo alla grande nel gruppo».

Ma lei tornerebbe volentieri a Cagliari?

«Dove si è stati bene, si torna sempre con entusiasmo. Se in futuro ci fosse una possibilità mi farebbe piacere. Attualmente mi sono preso una pausa, sto studiando da dirigente e il mio futuro sarà ancora nel pallone. Ho anche un’idea dove, ma non lo dico».

Dei vecchi compagni del Cagliari con chi si sente?

«Oggi attraverso i social, anche se non ci vediamo fisicamente, siamo sempre in contatto. Padoin è quello col quale ho un legame stretto, siamo amici. Con lui alla Juventus abbiamo vissuto anni bellissimi. E quando il Cagliari lo ha acquistato ero felicissimo. Simone è un ragazzo d’oro».

Lo sa che tra qualche anno ci sarà un nuovo stadio?

«Certo. Anche se sono lontano, seguo sempre con interesse le vicende del club. Avere un impianto di proprietà è fondamentale in questo calcio. Il Cagliari avrà più introiti e la sua immagine crescerà. Di sicuro Giulini è un presidente che ha delle ambizioni, un imprenditore che sa come muoversi in un mondo difficile come quello del calcio. Gli auguro di concretizzare i suoi sogni, che un po’ conosco».

Domani i rossoblù vanno a Frosinone, che cosa si devono aspettare?

«Una battaglia. Sulla carta tra le due squadre c’è tanta differenza. Se mettiamo a confronto i singoli, la bilancia pende dalla parte dei sardi. Ma il Frosinone ci metterà l’anima e se non affronti la partita calandoti nel clima da battaglia, rischi grosso. Il Cagliari può vincere, ha i mezzi per farlo ma non sarà una passeggiata. Da sempre Frosinone è un campo ostico, ma i rossoblù hanno esperienza e sanno come giocare queste gare».

Il Cagliari può ambire a qualcosa di più di una salvezza senza soffrire?

«Nulla può essere dato per scontato. Le potenzialità per salvarsi in largo anticipo ci sono, però non bisogna mai staccare la spina. Esempi nelle ultime stagioni ce ne sono stati tanti. Lo stesso Cagliari nell’ultimo campionato ha sofferto sino alla fine, eppure c’erano tante squadre tecnicamente inferiori ai rossoblù».

Chiudiamo dando uno sguardo al campionato: la Juventus lo ha già vinto?

«Recuperare otto punti ai bianconeri non sarà impresa facile. Però Napoli e Inter non mollerrano di sicuro. Però non possono più sbagliare, altrimenti il girone di ritorno sarà solo una formalità per la lotta scudetto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA



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