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L’Arzachena s’arrende anche a Piacenza

L’Arzachena s’arrende anche a Piacenza

Gli smeraldini in gol su calcio di rigore al 32’ con Sanna ma il vantaggio dura solo 6’ e nella ripresa gli emiliani dilagano

10 dicembre 2018
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PIACENZA. Il sogno è durato poco più di sei minuti, ovvero l'intervallo di tempo tra il rigore trasformato da Sanna e il pari in tuffo di Silva che ha stroncato le velleità di un'Arzachena che incassa complimenti e pacche sulle spalle, ma solo quelli. Anche la trasferta di Piacenza non interrompe la serie nera esterna dei ragazzi di Giorico, che hanno pagato a caro prezzo le ormai croniche disattenzione difensive. E al cospetto di una formazione di primissima fascia come quella emiliana, risulta assai complicato pensare di farla franca al Garilli. Le assenze non hanno certo agevolato il compito di Nuvoli e compagni, in campo con il consueto modulo a tre difensori dove La Rosa ha sostituito lo squalificato Moi. Davanti, spazio al tandem Sanna-Ruzzittu, sostenuti da vicino da Nuvoli, chiamato a suggerire per le frecce offensive, ma soprattutto a disturbare Marotta, regista biancorosso. Una intenzione che si rivela mossa fruttuosa visto quanto riesce a combinare il Piacenza nei primi minuti di gara: una conclusione da fuori area con il pallone scagliato abbondantemente sopra la traversa da Della Latta, è il solo pericolo portato da Sestu e compagni dalle parti di Ruzittu. Manca e Casini a metà campo si sono rivelati clienti assai indigesti per la mediana di casa.

Tutto è sembrato filare per il meglio per l'Arzachena che però, non appena ha tirato il fiato, al 28', ha rischiato grosso: coast to coast di Barlocco chiuso con un mancino appena alto, ma imperdonabile lo spazio concesso al difensore di casa. Quattro minuti dopo però, la svolta: l'arbitro ha ignorato il contatto tra lo stesso Barlocco e Ruzzittu in piena area, solo l'intervento dell'assistente ha fatto giustizia per il vantaggio griffato Sanna. Con un avversario blasonato ma colpito in maniera inattesa, situazione da sfruttare al massimo. Regge invece poco il vantaggio perché al 38', sul corner calciato da Di Molfetta, Silva sorprende tutti con un tuffo sul primo palo che regala l'immediato pareggio ai suoi. Non è finita, perché prima dell'intervallo piove sul bagnato: infortunio per Nuvoli che dopo la pausa, sarà sostituto da Loi. Proprio il sette si rivelerà spina nel fianco per i piacentini per tutto il corso della seconda frazione, ma alle iniziative del neo entrato, non seguono particolari opportunità da gol. E così, dopo quindici minuti di nulla in cui l'Arzachena si è limitata ad un solido controllo delle operazioni, tra il al 20' e il 22', la seconda della classe ha piazzato l'accelerazione: prima il palo di Nicco (gran deviazione di Ruzittu), dopodiché l'altra doccia gelata. E' stato Romero a conquistare una contestata punizione sulla trequarti rivelatasi fatale: traiettoria al veleno di Corradi sulla quale Ruzittu non azzarda uscita e la capocciata di Troiani è valsa il 2-1. Il gol che ha mandato a monte i sogni isolani e che soprattutto ha innescato l'entusiasmo di un Piacenza micidiale nel tramutare in oro ogni opportunità. Ghiottissima quella del 37': Casini ha consegnato a Corradi un pallone sanguinante di fronte all'area di rigore, dopo un paio di dribbling, sinistro all'angolino che ha gettato nello sconforto i ragazzi di Giorico, sempre più inguaiati in graduatoria.

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