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La Dinamo torna la Dinamo e conquista due punti d’oro

di Andrea Sini
La Dinamo torna la Dinamo e conquista due punti d’oro

Avvio titubante sul parquet di Bologna, poi Bamforth trascina al successo un gruppo coeso Vittoria preziosa in prospettiva Final Eight sul campo di una diretta concorrente

10 dicembre 2018
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INVIATO A BOLOGNA. Come ti porto fuori dalla crisi in 40 minuti, anche meno. Un quarto a dribblare i fantasmi novembrini, 30 minuti a proporre basket vero e il gioco è fatto. La Dinamo esce a braccia alzate dal PalaDozza, con in tasca una vittoria preziosissima per 74-86 e la parola “fine” scritta in grassetto sulla serie di 4 sconfitte consecutive. I biancoblù di Esposito giocano una parte centrale di gara da applausi e un ultimo quarto di enorme personalità, mettono al tappeto una diretta concorrente attrezzata come la Virtus Bologna e tornano in piena corsa per la Final Eight. Una grande prestazione di squadra (49 punti incassati negli ultimi 30’, dopo i 23 concessi nei primi 6’45”) e le stoccate di un Bamforth immarcabile hanno messo le ali ai biancoblù, che in certi frangenti hanno rifatto vedere il cinismo e la personalità del precampionato.

I fantasmi. La Dinamo parte con le idee poco chiare e il freno a mano tirato. La Virtus fa girare palla e fa subito male da oltre il perimetro (10-2 dopo 2’). L’attacco biancoblù si sblocca grazie alle triple di Thomas e Smith, ma i sassaresi non riescono in difesa non arrivano le giuste contromisure. Punter è scatenato e stampa in faccia a Gentile la tripla del 18-10, Esposito cambia le guardie inserendo Spissu e Bamforth ma ancora Punter sigla il +9 virtussino (23-14).

Segnali di vita. Il Banco registra qualcosa in difesa, trova un bel canestro in transizione con Polonara e stringe i denti, riuscendo ad arrivare alla prima sirena sul -7 (25-18), con la consapevolezza che poteva andare peggio. L’inerzia lentamente cambia: Bamforth colpisce da oltre l’arco, Pierre difende duro e piazza un gioco da tre punti e Cooley colpisce col gancetto del -1, 27-26. Petteway non riesce in alcun modo a entrare in partita e al Banco manca la “zampata” per mettere la prua avanti. Il match resta in equilibrio ma si segna poco e i padroni di casa scavano lentamente un nuovo break, con Mbaye che fa 37-30 dalla lunetta.

La svolta. Entra Devecchi, i sassaresi alzano l’intensità difensiva e dall’altra parte ci pensa Bamforth, che prende a schiaffi la zona di Sacripanti piazzando due tripe di fila, con Cooley che dalla lunetta firma la parità a quota 37, a 2’18” dal riposo. La difesa biancoblù tiene e a firmare il sorpasso è ancora Bamforth, che colpisce per la quarta volta di fila da oltre l’arco, completando un break di 10-0. Dal 37-40 la Virtus trova tre giri in lunetta e riesce ad arrivare alla sirena di metà gara avanti di uno, 43-42. E stavolta a recriminare, non poco, sono i sassaresi.

Il capolavoro Nel terzo quarto Esposito riparte dai migliori, ovvero Smith, Bamforth, Pierre, Polonara e Cooley, e il Banco mette subito la prua avanti grazie alla quinta tripla di Bamforth (43-46). La Virtus perde Taylor (4 falli al 22’) e dal 49-49 il Banco cambia passo: Smith, Bamforth e Cooley attaccano bene il ferro e in meno di 2’ i sassaresi piazzano un break di 8-0. Sul 49-57 a 5’51” Sacripanti chiede timeout e ordina la zona: arriva solo un minibreak con Baldi Rossi (54-59), mentre la Dinamo tiene la barra dritta: a Spissu manca solo il canestro, Petteway si sblocca con una schiacciata favolosa e Thomas confeziona il +11 (58-69) con il quale i sassaresi arrivano alla terza sirena.

Coraggio e personalità. L’ultimo periodo è quasi una partita a scacchi, tra la Virtus che cerca disperatamente una scintilla e il Banco che non trema. Non trema neppure quando Bologna risale dal 61-71 al 69-71 grazie a due triple strabilianti di Punter. Il PalaDozza è una bolgia ed è qui che la Dinamo dà il meglio di sé: la difesa ringhia, la palla gira che è un piacere e Bamforth manda tutti a scuola (69-80 a 2’45” dalla fine). Aradori trova ancora la tripla del -6 (74-80) a 1’53”, ma Cooley e compagni allungano ancora, tagliando il traguardo a braccia alzate sul massimo vantaggio, 74-86. Che Dinamo, ragazzi!

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